18/07/08

Il casellante

Il treno a scartamento ridotto che si partiva dalla stazioni nica nica di Vigàta-Cannelle diretto a Castellovitrano, ultimo paìsi sirvuto dalla linea, ci mittiva chiossà di 'na mezza jornata per arrivari a distinazioni, dato che le firmate previste erano quasi 'na vintina, a non considerari quelle impreviste dovute a traversamenti di mannare di crape e pecori opuro a qualiche vacca che pinsava bono d'addrummiscirisi 'n mezzo alle rotaie. ("Il casellante" di Andrea Cammilleri)

Nino fa il casellante e abita con la moglie in un casello isolato vicino alla costa vigatese. Per andare in paese ha a disposizione un carrello azionato a pedali che può mettere sui binari quando nessun treno passeggeri, merci o militare passa. Tutte le domeniche Nino, bravissimo col mandolino, tiene un concertino con un amico nel salone del barbiere di Vigàta, ma una sera, accusato ingiustamente di offendere il fascismo suonando inni fascisti modificati,viene imprigionato. Nelle stesse ore, al casello, accade l'irreparabile.

Anche questo racconto è ambientato in Sicilia durante il fascismo, proprio alla vigilia dello sbarco degli Americani. Il protagonista, il casellante Nino, è contornato da una serie di personaggi minori, ma che contribuiscono all'istantanea dell'epoca.
Bella trama, mi è piaciuto di più che Maruzza Musumeci a cui si può paragonare per il tema della "metamorfosi", come ci fa notare l'autore nelle note finali.

16/07/08

La scomparsa dei fatti

"I fatti separati dalle opinioni". Era il motto del mitico Panorama di Lamberto Sechi, inventore di grandi giornali e grandi giornalisti. Poi, col tempo, quel motto è caduto in prescrizione, soppiantato da un altro decisamente più pratico: "Niente fatti, solo opinioni". I primi non devono disturbare le seconde. Senza fatti, si può sostenere tutto e il contrario di tutto. Con i fatti, no. (da "La scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio)

In questo scorrevolissimo libro, il famoso giornalista Marco Travaglio ci presenta dall'analisi di fatti di cronaca concreti, tutte le tecniche che giornalisti e giornali utilizzano per nasconderci i fatti, cioè come sono andate realmente le cose su determinati argomenti.
Purtroppo gli italiani hanno la memoria corta. Fatti gravissimi del passato vengono dimenticati nel giro di pochi mesi. Giornalisti di tutti gli schieramenti, nascondono notizie o ne danno consapevolmente di false, tutto per portare l'opinione pubblica dalla propria parte. Tanto se vengono scoperti e sbugiardati, le pene sono minime, una multa che l'editore paga volentieri e un piccolo buffetto sulla spalla dall'ordine dei giornalisti.

Vi propongo uno dei brani che mi ha colpito di più.
Da anni, ormai, chiamiamo "esule" il latitante Craxi. Chiamiamo "assolti" (cioè innocenti) i prescritti (cioè i colpevoli che la fanno franca). Chiamiamo "presunte tangenti" anche quelle consacrate da sentenze definitive di condanna. E "processi politici" i processi ai politici accusati di delitti comuni come la corruzione e la concussione. E "giustizialisti" (come i seguaci di Juan Domingo Peròn) coloro che chiedono semplicemente giustizia, certezza della pena e una legge uguale per tutti, cioè i veri garantisti (cose che capitano in un paese che confonde Cesare Beccaria con Cesare Previti). Chi difende l'indipendenza della magistratura dal potere politico, invece è chiamato "giacobino", anche se i giacobini teorizzavano la sudditanza della magistratura al potere politico, mentre chi chiedeva magistrati indipendenti erano semmai i girondini. [...]
Ma come possiamo raccontare i fatti, se non siamo più d'accordo sulle parole? (dal paragrafo "Urge vocabolario", capitolo "Le notizie col preservativo")

08/07/08

The road

When he woke in the woods in the dark and the cold of the night he'd reach out to touch the children sleeping beside him. Nights dark beyond darkness and the days more gray each one than what had gone before. Like the onset of some cold glaucoma dimming away the world. (da "The road" di Cormac McCarthy)

Un padre e un figlio su una strada camminano verso sud, verso l'oceano e luoghi dal clima più mite. Intorno tutto è devastazione, cenere e freddo.

Ho appena finito questo libro, che è in assoluto il migliore letto negli ultimi mesi.
Lo stile è molto particolare: dialoghi molto secchi e brevi in capoversi slegati l'uno dagli altri che pian piano ci raccontano la vita di questi due protagonisti senza nome, che per tutto il romanzo saranno denominati semplicemente "l'uomo" e "il ragazzo". Il libro appartiene al genere "on the road", ma il mondo nel quale si svolge è postapocalittico: il sole non è più visibile, la vegetazione è bruciata, gli animali sono praticamente estinti così come gli uomini. Non si sa quale sia stata la tragedia che ha distrutto l'umanità, lo si capisce fin dall'inizio del racconto che non la si scoprirà mai. Si sa solo che son passati molti anni, proprio l'età del bambino, che è nato poche settimane o mesi dopo la tragedia.

Da questo meraviglioso libro, che nel 2007 ha vinto il Pulitzer per la fiction, è stato tratto un film di John Hillcoat che è attualmente in fase di post produzione. Chissà se sarà in grado di mantenere l'atmosfera del libro.

04/07/08

Il club Dumas

Il lampo di luce proiettò la sagoma dell'impiccato sulla parete. Penzolava immobile da una lampada al centro del salone e man mano che il fotografo gli si muoveva attorno, facendo scattare l'otturatore, l'ombra provocata dal flash si delineava via via su quadri, vetrine piene di porcellane, scaffali coperti di libri e tende aperte su grandi finestre, dietro le quali cadeva la pioggia. (da "Il club Dumas" di Arturo Pérez-Reverte)

Il "cacciatore di libri" Lucas Corso viene assunto da un bibliofilo miliardario per rintracciare l'originale di un libro del '500 che è costato il rogo al suo stampatore. Per fare un piacere ad un amico deve anche verificare l'autenticità di un manoscritto contenente un capitolo dei "Tre moschettieri" di Dumas. Questi due incarichi lo porteranno in Portogallo e a Parigi e poi ancora in Spagna dove scoprirà la verità.

Finalmente ho letto questo libro così tanto acclamato. Purtroppo, avendo visto più volte il film "La nona porta" la novità della trama è stata mezza rovinata. Il film non gli rende giustizia ed anche la parte importante del manoscritto di Dumas è proprio tagliata via. Peccato, consiglio assolutamente di leggerlo prima della visione del film.

01/07/08

Racconti quotidiani

Qualche decina d'anni addietro al nipotino di un mio amico assegnarono un tema da svolgere a casa che pressapoco sonava così: "Parlate del vostro gatto." E come fare? Al picciriddo avevano sempre proibito, a malgrado di suppliche e pianti, di tenere animali domestici (e nella stessa classificazione dovevano rientrare i compagniucci di scuola, dato che non lo mandavano mai fora di casa). Incipit del racconto "Per i bimbi d'oggi il pollo ha sei cosce" che apre il libro "Racconti quotidiani" di Andrea Camilleri.

Mondadori ha appena ristampato un libriccino di Camilleri, "Racconti quotidiani", pubblicato originariamente nel 2001. Il grande scrittore siciliano trae ispirazione da notizie lette dai giornali per costruirci sopra un racconto e darci la sua interpretazione. In questo libro vi sono 21 racconti apparsi su tre quotidiani dal 1997 al 1999, slegati da fatti di attualità, quindi "Racconti quotidiani" si può leggere in ogni momento.
Fra tutti, ho trovato molto interessante quello intitolato "Il mio debito con Simenon" dove Camilleri spiega quanto deve al grande scrittore francese e anche "Montalbano e la realtà, così nascono i miei gialli".