10/02/11

Incontro d'amore in una paese in guerra

Ero contento. Quella sera avevo un appuntamento. Qualcuno da toccare, da guardare, con cui parlare. Con cui dimenticare la morte, pane quotidiano.
La donna mi piaceva. Mi era piaciuta fin dalla prima volta che l’avevo vista in un caffè di Panama City. In quell’occasione accompagnava l’uomo corpulento che ci aveva dato le istruzioni necessarie e le parole d’ordine per passare in Costa Rica, e da lì proseguire fino al confine settentrionale dove ci saremmo uniti al grosso della brigata.
La donna non aveva preso parte alla conversazione. Anche al momento dei saluti era rimasta in silenzio. Una forte stretta di mano, nient’altro. (da "Incontro d'amore in un paese in guerra" di Luis Sepulveda)

L'avventura e la politica, l'amore e la guerra, il viaggio e l'utopia. Tutto Sepulveda con le sue passioni e i suoi temi più cari, rappresentati in questo libro che raccoglie 24 racconti dello scrittore cileno. L'appuntamento d'amore tra un sandinista che combatte in Nicaragua contro la dittatura e la moglie di un prigioniero in mano ai rivoltosi; la notte di terrore di un ricercato politico in attesa dell'arrivo di uno "squadrone della morte"; l'impresa di dodici confinati sperduti nel mezzo del deserto cileno; l'incontro mancato tra un esule e la donna amata... E ancora: dittatori senza scrupoli, fieri malavitosi dei porti, vecchi anarchici con un'antica ferita d'amore, coppie senza più speranza, prostitute commoventi e grottesche. (da IBS)

Questo libro è una raccolta di racconti del 1997. E come in tutte le raccolte, ci sono alcuni che rimangono particolarmente nel cuore e altri meno. Fra i primi che vi segnalo "Vieni, voglio parlarti di Pilar Solorzano" che fa riflettere sulle coincidenze della vita, "Storia d'amore senza parole" un'insolita storia d'amore, "Un'auto si è fermata nel cuore della notte" che mette un'ansia tremenda, "Un uomo che vendeva dolciumi al parco" col finale che cambia tutto il racconto, "Il campione" forse quello che mi è piaciuto più di tutti, "Una casa a Santiago" col soprannaturale che fa capolino.
Nelle raccolte di racconti si fa fatica ad appassionarsi ai personaggi perche' c'è appena appena il tempo di conoscerli che il racconto è già finito. Quindi se certi racconti e personaggi rimangono impressi, tutto ciò è dovuto alla bravura dello scrittore.

07/02/11

Il mondo alla fine del mondo

Chiamatemi Ismaele… chiamatemi Ismaele…
Mormorai varie volte la frase, mentre aspettavo all’aeroporto di Amburgo, e sentii che una strana forza dava sempre maggior peso ai pochi fogli del biglietto, un peso che aumentava con l’avvicinarsi dell’ora della partenza. Avevo superato il primo controllo e passeggiavo nella sala d’imbarco aggrappato al bagaglio a mano. Dentro c’erano poche cose: una macchina fotografica, un taccuino e un libro di Bruce Chatwin, In Patagonia. Ho sempre detestato chi fa righe o scrive annotazioni sui libri, ma quello era pieno di sottolineature e di segni esclamativi aumentati nel corso delle tre letture. (da "Il mondo alla fine del mondo" di Luis Sepulveda)

Il 16 giugno del 1988 in un'agenzia giornalistica di Amburgo, legata a Greenpeace, arriva un inquietante fax dal Cile. Secondo il messaggio, la nave giapponese, Nishin Maru, ha perso diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti, e ha subito gravi danni. Il giornalista che riceve il fax, esule dal Cile, suo paese d'origine, per motivi politici, decide di tornare a casa e dedicarsi al caso della Nishin Maru. Durante le indagini giunge alla conclusione che la baleniera, ufficialmente demolita a Timor, stava in realtà praticando illegalmente la caccia ai cetacei nei mari australi. (da Ibs)

Questo piccolo libretto del 1989 è il secondo romanzo pubblicato da Sepulveda. Ho letto altri libri di questo insolito scrittore, ma tutti molti anni fa. Quest'anno ho messo in programma di leggere tutti gli altri che possiedo, cronologicamente, e non potevo iniziare meglio. Ci si appassiona subito alla storia, fino al finale che ovviamente non posso rivelarvi.