-Assolutamente no!- sclamò Michele Caruso, il direttore.
-Vorrei chiarirti...- insistì Alfio Smecca, redattore capo e conduttore del notiziario regionale di prima serata.
-Non hai niente da chiarirmi, Alfio-
-Ma è 'na pura e semplici notizia di cronaca, Michè!-
Quanto sei 'nnuccintuzzo, Alfiù! Tiè, mozzica il ditino!.
(da "La rizzagliata" di Andrea Camilleri)
Il romanzo si colloca nelle vicinanze della cronaca più recente. E dà una rappresentazione storicamente ravvicinata del generale insordidamento politico: delle occulte geometrie e delle segrete intese fra poteri forti trasversali alle colorazioni stinte dei partiti; degli strusciamenti della corruzione; delle collusioni mafiose; dei vari gradi di perversione del linguaggio velato o atteggiato, elusivo o reticente, ossequioso o intimidatorio. Le apparenze abbagliano. Ed è sconsigliato denudare le parole e interpretare i fatti. L'impermeabilità della politica irradia di sé le carriere, nelle aziende pubbliche, e i passaggi dei pacchetti azionari nella Banca dell'Isola; e persino le alcove: le fedeltà e le infedeltà coniugali; l'amor costante e le passioni tattiche. La giostra, che la politica fa intorno al cadavere di una studentessa assassinata e al fidanzato raggiunto da un avviso di garanzia, viene seguita, e assecondata, dal direttore del telegiornale isolano. Anche gli innocenti, che credono di star fuori o ai margini della trama, e sanno come 'cataminarisi', hanno le loro tare e qualche inaspettato tornaconto nel romanzo. La verità è confezionabile, come qualsiasi menzogna. [...]" Salvatore Silvano Nigro (da IBS)
Questo romanzo è diverso da tutti i precedenti. Un fatto di cronaca recente ispira Camilleri per scrivere questa storia intricatissima, che mi ha ricordato lo stile dei libri di Sciascia. Nel leggerlo si fa un po' fatica a ricordare tutti i nomi e i ruoli dei personaggi che sono tantissimi, ma merita veramente se si vuole leggere qualcosa di diverso da Montalbano. Se non si legge il risvolto di copertina (cosa che non faccio più per non rovinarmi la sorpresa), solo nelle ultimissime pagine viene spiegato il titolo ai non siciliani, che è assolutamente perfetto per il romanzo.
-Vorrei chiarirti...- insistì Alfio Smecca, redattore capo e conduttore del notiziario regionale di prima serata.
-Non hai niente da chiarirmi, Alfio-
-Ma è 'na pura e semplici notizia di cronaca, Michè!-
Quanto sei 'nnuccintuzzo, Alfiù! Tiè, mozzica il ditino!.
(da "La rizzagliata" di Andrea Camilleri)
Il romanzo si colloca nelle vicinanze della cronaca più recente. E dà una rappresentazione storicamente ravvicinata del generale insordidamento politico: delle occulte geometrie e delle segrete intese fra poteri forti trasversali alle colorazioni stinte dei partiti; degli strusciamenti della corruzione; delle collusioni mafiose; dei vari gradi di perversione del linguaggio velato o atteggiato, elusivo o reticente, ossequioso o intimidatorio. Le apparenze abbagliano. Ed è sconsigliato denudare le parole e interpretare i fatti. L'impermeabilità della politica irradia di sé le carriere, nelle aziende pubbliche, e i passaggi dei pacchetti azionari nella Banca dell'Isola; e persino le alcove: le fedeltà e le infedeltà coniugali; l'amor costante e le passioni tattiche. La giostra, che la politica fa intorno al cadavere di una studentessa assassinata e al fidanzato raggiunto da un avviso di garanzia, viene seguita, e assecondata, dal direttore del telegiornale isolano. Anche gli innocenti, che credono di star fuori o ai margini della trama, e sanno come 'cataminarisi', hanno le loro tare e qualche inaspettato tornaconto nel romanzo. La verità è confezionabile, come qualsiasi menzogna. [...]" Salvatore Silvano Nigro (da IBS)
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