Cold.
Numb.
Confused.
I opened my eyes.
To dark. Black as arctic winter.
Am I dead?
Obeying some limbic command, I inhaled deeply.
Smell registered in my brain.
Mold. Musty earth. Something organic, hinting at the passage of time.
Was this hell? A tomb?
I listened.
Silence. Impenetrable. (da "206 bones" di Kathy Reichs)
Tempe Brennan sente il cuore pulsare al ritmo della paura. È prigioniera e non sa perché: qualcuno l'ha rinchiusa in un sotterraneo, insieme a mucchi di resti umani. Proprio lei, che di mestiere legge nelle ossa dei morti la storia delle persone. Confusa e incredula, con le mani e i piedi legati, Tempe non riesce a immaginare cosa possa esserle accaduto. Finché, lentamente, comincia a ricordare... Una telefonata anonima che l'accusa di aver insabbiato la verità sull'omicidio di un'ereditiera - un'inchiesta chiusa da tempo, che qualcuno ha voluto portare alla ribalta. Poi un nuovo caso, tre cadaveri ritrovati nei boschi attorno a Montreal, tutte donne anziane, tutte massacrate con inaudita ferocia, e i grossolani errori che la dottoressa Brennan avrebbe commesso nell'analisi dei loro corpi. Errori inspiegabili per una professionista come lei, cui ogni volta ha rimediato una nuova, ambiziosa collega, l'anatomopatologa Marie-Andréa Briel. Così, sola nella sua prigione, Tempe ricompone il puzzle: questa volta è lei il bersaglio, e solo lei può trovare il modo di liberarsi e capire chi l'ha voluta fuori dai giochi e perché. (da IBS)
Molto bella quest'ultima avventura della dottoressa Brennan! La storia è avvincente sin dall'inizio perchè non si capisce cosa sia successo a Tempe che si trova al buio legata in un sotterraneo. Poi il racconto prosegue fra storia narrata in modo lineare e flash forward fino all'epilogo finale. Spero che anche il prossimo "Le ossa del ragno" sia così avvincente!