25/09/10

L'eleganza del riccio

«Marx cambia completamente la mia visione del mondo» mi ha dichiarato questa mattina il giovane Pallières che di solito non mi rivolge nemmeno la parola. Antoine Pallières, prospero erede di un'antica dinastia industriale, è il figlio di uno dei miei otto datori di lavoro. Ultimo ruttino dell'alta borghesia degli affari - la quale si riproduce unicamente per singulti decorosi e senza vizi -, era tuttavia raggiante per la sua scoperta e me la narrava di riflesso, senza sognarsi neppure che io potessi capirci qualcosa. Che cosa possono mai comprendere le masse lavoratrici dell'opera di Marx? La lettura è ardua, la lingua forbita, la prosa raffinata, la tesi complessa. A questo punto, per poco non mi tradisco stupidamente. «Dovrebbe leggere L'ideologia tedesca» gli dico a quel cretino in montgomery verde bottiglia. Per capire Marx, e per capire perché ha torto, bisogna leggere L'ideologia tedesca. (da "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery)

Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée. (da IBS)

Generalmente guardo con sospetto tutti i libri acclamati come miracoli editoriali e prima di leggerli lascio passare qualche anno, per vedere se continuano a essere citati, letti e commentati positivamente da altri lettori, successivi alla prima "ondata".
Ho fatto così anche con questo bellissimo "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery, che è uno dei libri letti ultimamente che più mi è piaciuto!
L'elternanza dei capitoli rispetta l'avvicendamento delle voci delle due insolite protagoniste. Vengono trattati argomenti diversissimi e ci si affeziona moltissimo a Renée e Paloma.
"L'eleganza del riccio" è il secondo libro pubblicato da questa scrittrice francese. Ho in attesa di lettura anche il primo, "Estasi culinarie", che è ambientato sempre nello stesso condominio, e da quel che ho letto ha altri protagonisti, che nel secondo romanzo sono solo sfiorati dal racconto.

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