31/08/09

Io uccido

L'uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l'impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili. (Da "Io uccido" di Giorgio Faletti)

Un DJ di radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto rivela di essere un assassino. Il caso viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati orrendamente mutilati. Da questo momento ha inizio una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata con un indizio sulla prossima vittima e sottolineati da una scritta tracciata con il sangue: «io uccido». Non c'è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c'è. Il romanzo d'esordio nel thriller del comico italiano. (da IBS)

Il libro mi è piaciuto anche se mi ha dato l'impressione di essere stato costruito a tavolino. I colpi di scena sembrano cronometrati per apparire al punto giusto. Dopo aver scoperto chi era l'assassino, secondo me si poteva chiudere li', e bastavano la metà delle pagine. Bella l'ambientazione nel principato di Monaco della vicenda.

24/08/09

Scarpetta

Brain tissue clung like wet, gray lint to the sleeves of Dr. Kay Scarpetta's surgical gown, and the front of it was splashed with blood. Stryker saws whined, running water drummed, and bone dust sifted through the air like flour. Three tables were full. More bodies were on the way. It was Tuesday, January 1, New Year's Day. (da "Scarpetta" di Patricia Cornwell)

Abbandonato il suo lavoro di patologa forense a Charleston, in South Carolina, Kay Scarpetta viene convocata dal dipartimento di polizia di New York per esaminare un paziente dell'ospedale psichiatrico di Bellevue accusato di omicidio, il quale ha espressamente fatto il suo nome e non intende parlare con nessun altro. Quando entra nella cella, Kay si trova di fronte a un uomo affetto da nanismo, ferito ma ritenuto ancora così pericoloso da trovarsi ammanettato e incatenato. Tuttavia, Oscar Bane sostiene di non essere lui l'autore del delitto e racconta a Kay una storia incredibile, secondo la quale le ferite che ha sul corpo sarebbero sì state provocate durante il delitto di Terri Bridges, la sua ragazza, ma che il responsabile sarebbe qualcun altro. Qualcuno che lo ha spiato, seguito, studiato e che infine ha aggredito lui e Terri. Sembra una storia poco credibile, e Oscar potrebbe facilmente essere uno psicopatico, ma le torture e le mutilazioni che Terri ha subito sono altrettanto al limite dell'incredibile. E poco dopo, un nuovo terribile omicidio viene commesso. Così, assieme allo psicologo forense Benton, da poco suo marito, e Lucy, la nipote anch'essa trasferitasi a New York, Kay comincia un'indagine che attraversa le strade della città e le pieghe più buie di Internet, per scoprire che l'omicida potrebbe essere in realtà molto più vicino di quanto creda. Patricia Cornwell ritorna con una nuova indagine che scava nelle più profonde oscurità umane. (da IBS)

Storia assurda, un libro noioso che ho fatto fatica a finire e avevo già indovinato chi era l'assassino dopo poche pagine. Unica cosa interessante è stata scoprire che fine aveva fatto Marino, ma anche la sua riabilitazione è poco credibile. Penso che questo sarà l'ultimo che compro in hardcover, ormai mi ha deluso troppe volte la Cornwell. Kay fammi un favore, vai in pensione che è ora! :-D

21/08/09

Dolce per sé

Cara Flavia,
son passati sei mesi dall'ultima volta che ci siamo viste. Da quando sei entrata, come un angelo infuriato, nella sala d'ingresso dell'Hotel Bellevue, il cappellino rosso ciliegia in testa, la gonna scozzese che ti saltellava sulle ginocchia, le scarpe rosso pomodoro col fiocchetto da ballerina. Vedendomi, hai gettato a terra i giornali di tuo padre per correre ad abbracciarmi. (da "Dolce per sé" di Dacia Maraini)

Vera ha cinquant'anni e compone il suo romanzo epistolare destinando le sue lettere a Flavia, la nipote bambina di Edoardo, il giovane violinista a cui è sentimentalmente legata. Scrive per sette anni, dal 1988 al 1995, anche quando la storia d'amore con Edoardo finisce, mantenendosi tuttavia sul filo di un'amicizia e, mentre si rivolge a Vera, è come se lasciasse riaffiorare la bambina che lei stessa è stata. È un leopardiano "dolce rimembrar" dove al ricordo amoroso dello zio Edoardo si intrecciano le molte altre storie che compongono un mosaico esistenziale: così agli appuntamenti concertistici si affiancano viaggi professionali, le fragili "mitologie familiari" si alternano ai divertiti giochi gergali degli innamorati. (da IBS)

Premetto che non amo molto i libri epistolari. Questo si lascia leggere velocemente, ma non lascia il segno.

20/08/09

Viaggio fatale

Fissai la donna che volava tra gli alberi. Testa in avanti, mento sollevato, braccia indietro, come la piccola dea cromata sul cofano delle Rolls Royce. Ma la signora era nuda, e il suo corpo finiva all'altezza della vita. Rami e foglie sporchi di sangue imprigionavano il suo busto senza vita. (da "Viaggio fatale" di Kathy Reichs)

Perché è esploso sopra Bryson City (North Carolina) il volo 228 della TransSouth con a bordo 88 persone? Perché nelle operazioni di soccorso l'antropologa forense Tempe Brennan rinviene tra i corpi delle vittime un piede umano che non appartiene a nessuno di loro? [...] Perché le autorità locali ostacolano le indagini di Tempe? (da IBS)

Questo libro ha uno dei migliori incipit letti di recente. Come non lasciarsi rapire dalla lettura?
Ho tagliato la recensione di IBS perchè rivelava una parte del mistero del libro. Ma cavoli se vuoi che la gente compri il libro, perchè ti metti a svelare metà mistero nella recensione? :-(
Ancora una volta Kathy Reichs scrive una bella storia avvincente. La dottoressa Brennan, attaccata nella sua professionalità, ha reazioni umanissime, non da superdonna come Kay Scarpetta ultimamente. Ecco, non volevo paragonarla ancora al personaggio della Cornwell ma non ce l'ho fatta :-P

19/08/09

L'odore dei soldi

Questo libro può essere utile per molte ragioni.
I fatti che racconta, nonostante la loro gravità, sono conosciuti solo da una ristretta cerchia di politici, magistrati e forze dell'ordine.
I partiti e quasi tutti gli organi d'onformazione hanno una sorta di consegna al silenzio, che rispettano con impegno inusuale e competenza granitica. ( da "L'odore dei soldi" di Elio Veltri e Marco Travaglio)

Questo libro illustra alcuni aspetti cruciali della storia di Silvio Berlusconi attraverso una scelta commentata di documenti. L'intervista che Paolo Borsellino rilasciò, due mesi prima di morire, a una TV francese sulle indagini della sua Procura sui rapporti tra Berlusconi, Marcello Dell'Utri e Vittorio Mangano. I rapporti stilati da un funzionario della Banca d'Italia e da un ufficiale della Dia, per conto della Procura antimafia di Palermo, su centinaia di miliardi di investimento al gruppo Fininvest. Gli interrogatori di Berlusconi e Dell'Utri al processo di Torino per le fatture false di Publitalia. E, per finire, la legge Tremonti, come "prova su strada" del conflitto di interessi. (da IBS)

Questo libro, ormai introvabile in ogni catalogo, è un pugno nello stomaco. Per chi non lo ricorda, Travaglio lo presentò nella trasmissione di Luttazzi, che subito dopo venne chiusa. Seguì l'editto bulgaro per l'utilizzo criminoso della tv pagata coi soldi di tutti. Ma se la tv pubblica è pagata coi soldi di tutti, non si ha il diritto di conoscere i fatti? Poi ogni telespettatore giudicherà da solo se crederci o meno. Ah già è vero, il telespettatore non devo pensare, ma solo comprare seguendo i consigli per gli acquisti.



17/08/09

La lunga vita di Marianna Ucria

Un padre e una figlia eccoli lì: lui biondo, bello, sorridente, lei goffa, lentigginosa, spaventata. Lui elegante e trasandato, con le calze ciondolanti, la parrucca infilata di traverso, lei chiusa dentro un corsetto amaranto che mette in risalto la carnagione cerea. ( da "La lunga vita di Marianna Ucria" di Dacia Maraini)

Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: "Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione". Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l'alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione. (da IBS)

Ancora non avevo letto il libro che ha regalato la notorietà a Dacia Maraini, e devo proprio dire che merita la fama che ha avuto. La storia è avvincente e l'affresco storico della Sicilia molto interessante.

16/08/09

The cathedral & the bazaar

Freedom is not an abstract concept in business.
The success of any industry is almost directly related to the degree of freedom the suppliers and the customers of that industry enjoy. Just compare the innovation in the U.S. telephone business since AT&T lost its monopoly control over american consumers with the previously slow pace of innovation when those customers had no freedom to choose. (dalla prefazione di "The cathadral & the bazaar" di Eric S. Raymond)

Il libro è una raccolta di saggi di Eric Raymond, famosissimo hacker americano. Nel saggio più famoso, che da' il titolo al libro, vengono confrontate due metodologie di creazione del software, il modello a cattedrale, in cui un limitato numero di esperti crea un determinato programma in totale isolamento e senza condividere il codice sorgente, col modello a bazar, in cui il codice sorgente è liberamente disponibile e chiunque abbia le capacità necesssarie può interagire con gli sviluppatori per apportarne migliorie, testarlo o crearne la documentazione.

Questo libro rappresenta una pietra miliare nell'ambito informatico, e coerentemente con le idee dell'autore, il testo è liberamente a disposizione online all'indirizzo dell'autore http://catb.org/esr/writings/cathedral-bazaar/. Di alcuni saggi è a disposizione anche la traduzione italiana.

15/08/09

Resti umani

Si chiamava Emily Anne. Nove anni, riccioli neri, ciglia lunghe, pelle ambrata. I lobi forati da due anellini d'oro. La fronte da due proiettili di Cobray semiautomatica calibro nove. (da "Resti umani" di Kathy Reichs)

A Montréal è in corso una guerra tra bande di teppisti in motocicletta che si uccidono tra loro per il controllo del traffico della droga. L'antropologa forense Tempe Brennan decide di collaborare con la squadra speciale formata dalla polizia per arrestare questa spirale di sangue. Ma durante il sopralluogo viene ritrovato uno scheletro appartenente a una giovane donna. Alla Brennan il compito di far luce su questa e altre terribili vicende. (da IBS)

Kathy Reichs è considerata da molti l'antagonista di Patricia Cornwell. Da alcuni anni i libri della Cornwell sono ripetitivi, con trame abbastanza deboli. Non ho letto ancora molti di libri della Reichs, ma lo stile mi piace molto. Inoltre sono molto ben documentati, essendo veramente un'antropologa forense. Se vi piace il genere, ve la consiglio. D'estate si leggono che è un piacere!

14/08/09

Inside Steve's brain


Steve Jobs gives almost as much thought to the cardboard boxes his gadget come in as the products themselves. This is not for reasons of taste or elegance - though that's part of it. To Jobs, the act of pulling a product from its box is an important part of the user experience, and like everything else he does, it's very carefully thought out. (dall'introduzione di "Inside Steve's brain" di Leander Kahney)

“Fanatico del controllo, perfezionista, fautore dell’elitismo, negriero nei confronti dei dipendenti”, di lui si è detto e si è scritto molto: Jobs fa parlare di sé non solo per la sua abilità negli affari ma anche per la sua personalità complessa e a tratti stravagante.
L’autore di questo saggio, l’americano Leander Kahney, vero esperto del mondo Apple, crea un ritratto particolareggiato e appassionante non solo del manager ma anche dell’uomo. Nella testa di Steve Jobs è un’avvincente case history, che ripercorre le tappe della nascita e dello sviluppo del colosso Apple, dai primi computer prodotti negli anni Ottanta, allo straordinario successo planetario ottenuto dai ritrovati di ultima generazione, come l’iPod, l’iPhone e il programma per la riproduzione di musica digitale iTune. (da BOL)

Ho comprato questo libro per caso. Avevo visto la pubblicità dell'edizione italiana, uscito con un titolo molto intrigante: "Nella testa di Steve Jobs. La gente non sa cosa vuole, lui sì".
Il libro si è rivelato molto interessante e ricco di aneddoti sulla vita lavorativa di Jobs, quindi si astengano dalla lettura quanti cercano solo una biografia. Questo saggio è uno studio delle tecniche commerciali, della ricerca della semplicità e della perfezione, del metodo di creazione e raffinamento dei prodotti harware e software della Apple.

06/08/09

Son tornata...

Son tornata da una settimana ormai, e finalmente ho trovato il tempo di caricare una selezione di foto della mia vacanza in Austria.
Se le volete vedere, potete trovarle nella mia fotogallery.