28/09/09

Il villaggio degli innocenti

- Sono morta. Mi hanno uccisa loro. Hanno ucciso anche me.- Le parole di quell'anziana donna mi arrivarono dritte al cuore. -Per favore, mi racconti che cosa successe quel giorno.- Il tono della voce di Maria, che aiutava l'interprete, era così grave che quasi non riuscivo a sentire le sue frasi in spagnolo.
-Ho dato un bacio ai bambini e sono andata al mercato.- Occhi bassi, voce inespressiva. -Non sapevo che non li avrei più rivisti.- (da "Il villaggio degli innocenti" di Kathy Reichs)

Un villaggio del Guatemala nel quale si devono recuperare cadaveri di donne e bambini massacrati vent'anni prima dall'esercito agli ordini di una dittatura militare; nella capitale guatemalteca quattro ragazze, di cui una incinta, scompaiono misteriosamente, e due sono ritrovate morte e... Per Tempe Brennan ha così inizio un viaggio della vertigine nell'inferno della pulizia etnica sotto la quale si cela un orrore, se possibile, ancora più grande [..] Un caso che Tempe risolverà, ma che le rivelerà gli abissi nei quali può cadere l'uomo per avidità, mancanza di princìpi morali, abiezione. (da IBS)

Altro caso da risolvere per Tempe Brennan, stavolta in trasferta in Guatemala, dove si trova per dare un nome alle vittime del regime.
Ho trovato questo libro un po' troppo prolisso in certe parti e meno coinvolgente dei precedenti, ma si legge comunque in pochi giorni. Peccato perchè l'argomento di base degli eccidi etnici poteva essere molto interessante.

22/09/09

Il cielo rubato. Dossier Renoir.

Gentile Signora,
mi permetta di dirle che considero la sua lettera pervenutami ieri come il più bel regalo di Natale che mai potessi immaginare.
Non solo per il contenuto, ma direi soprattutto per il suo giungermi totalmente inaspettata. (da "Il cielo rubato" di Andrea Camilleri)

Una donna bella e sfuggente, un notaio di Agrigento che forse nasconde un segreto e il misterioso viaggio a Girgenti del maestro dell'Impressionismo, Pierre-Auguste Renoir, un viaggio che nessuno storico dell'arte ha mai saputo collocare nel tempo. Un epistolario a una sola voce che sale in un crescendo emotivo e si interrompe bruscamente. Un giallo nel giallo brillantemente risolto dall'indagine sul campo di Andrea Camilleri. "Sto scrivendo una cosa nuova e complessa. Un racconto lungo su un viaggio poco noto che Pierre-Auguste Renoir fece ad Agrigento, riferito dal figlio Jean Renoir nella biografia sul padre. Sembra che al papà avessero rubato il portafoglio, che sia stato ospitato dal contadino cui aveva chiesto di fargli da guida, uno che s'offese quando alla fine gli fu offerto un compenso, tanto che la moglie Aline risolse togliendosi una catenina con la Madonna e regalandogliela. Si separarono tra i pianti. Altro non c'è. Ma io scrivo." (Andrea Camilleri) (da Ibs)

Questo libricino è stata una piacevole sorpresa. L'ho letto nello spazio delle due ore di un viaggio in treno, quindi la lettura è stata concentrata.
La progressione della pazzia del protagonista, e il doppio colpo di scena sono veramente ben scritti. Parola chiave che riassume il libro è "trovatura", ma non vi riporto la traduzione di Camilleri per non rovinarvi la sorpresa.

21/09/09

All the pretty horses

The candleflame and the image of the candleflame caught in the pierglass twisted and righted when he entered the hall and again when he shut the door, He took off his hat and came slowly forward. The floorboard cracked under his boots. In his black suit he stood in the dark glass where the lilies leaned so palely from their waisted cutglass vase. (da "All the pretty horses" di Cormac McCarthy)

Texas, 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme all'amico Rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là al Messico, inseguendo un passato nobile e, forse, mai esistito. Attraverso la vastità di un territorio maestoso e senza tempo, i due cowboy, cui si aggiunge il tragico e selvaggio Blevins, intraprendono un viaggio mitico che li porterà fin nel cuore aspro e desolato dei monti messicani. Qui la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi e gli occhi di Alejandra possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo". Con una narrazione che all'asciuttezza stilistica di Hemingway unisce la ritmicità incantatoria di Faulkner, McCarthy strappa al cinema il sogno western e lo restituisce, con sorprendente potere evocativo, alla letteratura. (da IBS)

McCarthy ha una scrittura molto particolare, proprio come dice la recensione di Ibs. In molti punti ho fatto fatica, perché i dialoghi non sono segnalati come normalmente avviene col trattino, ma è quasi un flusso continuo di parole. Il libro è molto bello e si arriva veramente a tifare per l'insolito protagonista di questa avventura western. E' un libro che però consiglio solo a quelli che vogliono sperimentare uno stile nuovo o a chi sono piaciuti gli altri successi di questo autore "The road" e "No country for old men".
Alla prossima puntata della trilogia, "The crossing", che ho appena iniziato a leggere.

01/09/09

La tripla vita di Michele Sparacino

Michele Sparacino vinni alla luci alla mezzannotti spaccata tra il tri e il quattro di ghinnaro del milli e ottocento e novantotto. Viniri alla luci, nel caso spicifico, è un modo di diri pirchì, a parti che era notti fitta, dintra all'unica cammara nella quali bitava la famiglia Sparacino, padre, matre e sette figli contato Michele [... ](da "La tripla vita di Michele Sparacino" di Andrea Camilleri)

A Vigata c'è un agitatore di folle che di nome fa Michele Sparacino. (da IBS)

Ho dovuto tagliare ad una sola frase la recensione di IBS perchè su un racconto così corto lo riassumeva completamente, e non so voi, ma io detesto quando mi tolgono la sorpresa.
Il racconto è carino, molto molto corto quindi valutate bene l'acquisto del libro.
Ho trovato molto interessante la lunga intervista che chiude il libro, in cui Camilleri rivela molte cose di se stesso e della sua vena creativa.