13/12/10

Torta salata funghi e pancetta

Mi son scordata di fare una foto a questa ottima torta salata, perchè viene sempre mangiata prima di mettersi in posa ;-)

Ingredienti:
2 rotoli di pasta sfoglia surgelata
alcune fettine o cubetti di pancetta (o speck)
una confezione di salsa fresca ai funghi (disponibile nel banco frigo)
funghi freschi o surgelati
alcune sottilette
tuorlo d’uovo

Cuocere i funghi in padella con uno spicchio d'aglio e un po' di prezzemolo.
Foderare uno stampo con un rotolo di pasta sfoglia. Spalmare la salsa di funghi, ricoprire con lo speck e i funghi e infine le sottilette.
Ricoprire con l’altro rotolo di pasta sfoglia e spennellare col tuorlo d’uovo.

Cottura:
Forno 200° per 20-30 minuti, controllando che non diventi troppo rossa.

25/11/10

Mini shopaholic

OK. Don’t panic. I’m in charge. I, Rebecca Brandon (née Bloomwood), am the adult. Not my two-year-old daughter. Only I’m not sure she realizes this.
‘Minnie, darling, give me the pony.’ I try to sound calm and assured, like Nanny Sue off the telly.
‘Poneeee.’ Minnie grips the toy pony more tightly.
‘No pony.’
‘Mine!’ she cries hysterically. ‘Miiiine poneee!’
Aargh. I’m holding about a million shopping bags, my face is sweating, and I could really do without this. (da Mini shopaholic di Sophie Kinsella)

"Sono la madre con la bambina più favolosa del mondo. E insieme faremo faville. Lo so." E che faville! Becky Brandon (nata Bloomwood) era convinta che essere madre fosse una passeggiata, ma naturalmente deve ricredersi. Ora che la piccola Minnie ha due anni è a dir poco un uragano, specie quando entra nei negozi afferrando tutto ciò che vede al grido di "Miiiio!", e sembra avere già le idee molto chiare in fatto di shopping. Da qualcuno deve avere pur preso... Becky esclude che sua figlia sia una bambina viziata, anche se in realtà non sa come fare con lei. In fondo il mestiere di mamma non si improvvisa e deve ammettere che forse ha ragione suo marito Luke: c'è proprio bisogno di una supertata come quelle dei reality televisivi. D'altra parte, è un momento un po' delicato per tutti: Becky e Luke vivono ancora a Oxshott nella casa dei genitori di lei, la convivenza forzata alla lunga pesa e la crisi finanziaria si fa sentire, causando ogni genere di preoccupazione in famiglia. Una cosa è certa: Becky si deve dare una regolata con le spese - a modo suo, però -, e lei è animata dalle migliori intenzioni. Questo comunque non le impedisce di organizzare (molto in economia!) una strepitosa festa a sorpresa per il compleanno di Luke. In effetti le sorprese non mancheranno, soprattutto perché mantenere il segreto non si rivelerà affatto facile... (da Ibs)

Della serie della shopaholic è quello che mi è piaciuto meno. La protagonista in apparenza è la bambina ma in realtà tutto il libro racconta i preparativi per la festa di compleanno a sorpresa a Luke. Secondo me poteva sbizzarrirsi di più con le avventure con Minnie. Spero che se ci sarà un prossimo volume nella serie, torni a raccontare le avventure divertenti del passato.

17/11/10

The secret adversary

It was 2 p.m. on the afternoon of May 7, 1915. The Lusitania had been struck by two torpedoes in succession and was sinking rapidly, while the boats were being launched with all possible speed. The women and children were bwing lined up awaiting their turn. Some still clung desperately to husbands and fathers; others clutched their children closely to their breasts. One girl stood alone, slightly apart from the rest. She was quite young, not more than eighteen. She did not seem afraid, and her grave, steadfast eyes looked straight ahead. (da "Secret adversary" di Agatha Christie)

'Due giovani avventurieri offronsi qualsiasi lavoro dovunque, dietro buon compenso'. Questo singolare annuncio viene pubblicato dall'ex ufficiale Tommy e dall'infermiera Tuppence, smobilitati, senza un soldo e bisognosi di un impiego. Entrambi amano l'avventura e il rischio, e non dovranno attendere molto per mettersi alla prova. Dopo la Rivoluzione d'ottobre, infatti, il mondo si sta dividendo in due blocchi contrapposti, e l'ambiente delle spie è in fermento. Grazie a una conversazione ascoltata per caso, la simpatica "coppia di svitati incoscienti" si ritrova sulle tracce di Jane Finn, una giovane americana misteriosamente scomparsa dopo aver ricevuto alcuni documenti segreti. Ma dove si nasconde quella donna? Scritto nel 1922, "Avversario segreto" segna l'esordio di Agatha Christie come autrice di 'spy stories', un genere al quale la regina del mistero ha regalato una serie di capolavori. (da BOL)

Questo romanzo ha un preludio molto bello tratto da un fatto realmente accaduto, l'affondamento del transatlantico Lusitania da parte di un U-Boat tedesco nel 1915. Non è una classica storia di Agatha Christie, ma un libro di spionaggio con altri due protagonisti, Tommy e Tuppence, quindi secondo me merita la lettura anche solo per ritrovare un'Agatha diversa dal solito!

21/10/10

La solitudine dei numeri primi

Alice della Rocca odiava la scuola di sci. Odiava la sveglia alle sette e mezzo del mattino anche nelle vacanza di Natale e suo padre che a colazione la fissava e sotto il tavolo faceva ballare la gamba nervosamente, come a dire, su sbrigati. Odiava la calzamaglia di lana che la pungeva sulle cosce, le moffole che non le lasciavano muovere le dita, il casco che le schiacciava le guance e puntava con il ferro sulla mandibola e poi quegli scarponi, sempre troppo stretti, che la facevano camminare come un gorilla. (da "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano)

Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza. (da IBS)

Questo libro è uscito da molto tempo, ma è recentemente tornato in testa alle classifiche di vendita trainato dall'uscita al cinema del film. Curiosa di questo successo, ho deciso di leggerlo e mi è piaciuto molto. La storia è coinvolgente, io l'avrei fatto finire in modo diverso, ma non si puo' pretendere tutto ;-)

18/10/10

Devil bones

My name is Temperance Deassee Brennan. I'm five-five, feisty, and forty-plus. Multidegreed. Overworked. Underpaid. Dying. Slashing lines through that bit of literacy inspiration, I penned another opening. I'm a forensic anthropologist. I know death. Now it stalks me. This is my story. Merciful God. Jack Webb and Dragnet reincarnate. More slashes. I glanced at the clock. Two thirty-five. Abandoning the incipient autobiography, I began to doodle. Circles inside circles. The clock face. The conference room. The UNCC campus. Charlotte. North Carolina. North America. Earth. The Milky Way. (da "Devil Bones" di Kathy Reichs)

Si dice che il diavolo sia nei dettagli. E nessuno è più sensibile ai dettagli di Tempe Brennan, che per mestiere studia le ossa dei morti a caccia di particolari rivelatori: dell'età, del sesso, della fisionomia di una vittima, dell'epoca e delle cause della morte. Quando tracce di un macabro rito pagano affiorano nello scantinato di una casa in corso di ristrutturazione a Charlotte, North Carolina, Tempe è chiamata a dare il suo contributo alle indagini. C'è il teschio di una ragazzina di colore, tra i resti che deve interpretare per provare a capire cosa sia accaduto in quel luogo impregnato di mistero e di orrore. Ma prima che il lavoro di Tempe possa dirsi concluso, il fiume Wylie restituisce il corpo decapitato di un ragazzo sul cui petto sono stati incisi simboli satanici. E mentre dagli schermi TV di tutto lo stato un commissario con ambizioni politiche tuona contro gli adepti del male, un santero dal passato pieno di ombre viene trovato morto. Storie di prostituzione, gelosia, fanatismo e superstizioni ancestrali si confondono in uno scenario terribilmente intricato. Solo ascoltando la verità delle ossa, Tempe può sperare di arrivare alla soluzione. A patto di riuscire a sfuggire alla furia di un assassino oscuro e spietato come il diavolo stesso. (da IBS)

Per errore ho letto questo undicesimo capitolo della serie di Temperance Brennan prima del decimo. Dopo varie pagine mi ritrovavo piu' nella storia di sottofondo e mi sono accorta dell'errore. Forse anche per questo mi è piaciuto un po' meno degli altri e ho impiegato molto tempo a leggerlo.


14/10/10

Bones to ashes

Babies die. People vanish. People die. Babies vanish.
I was hammered early by those truths. Sure, I had a kid's understanding that moral life ends. At school, the nuns talked of heaven, purgatory, limbo, and hell. I knew my elder would "pass". That's how my family skirted the subject. People passed. Went to be with God. Rested in peace. So I accepted, in some ill-formed way, that earthly life was temporary. Nevertheless, the deaths of my father and baby brother slammed me hard. (da "Bones to ashes" di Kathy Reichs)

Nel suo laboratorio di Montreal, Tempe Brennan, antropologa forense, studia le ossa dei morti a caccia di indizi che altrimenti sfuggirebbero agli investigatori. Sotto la luce fredda del neon è possibile trovare molte risposte, basta saperle cercare. Ma quando lo scheletro di una ragazzina, scomparsa molti anni prima, riaffiora all'improvviso, le certezze di Tempe vacillano sotto l'urto delle emozioni. È mai possibile che quelle piccole ossa appartengano a Evangeline Landry, l'amica del cuore sparita nel nulla quando entrambe erano ancora bambine? Le coincidenze, e l'istinto, costringono Tempe a un viaggio inquietante nel territorio minato della memoria, dove la linea d'ombra che separa le bugie degli adulti e le paure dei bambini si assottiglia fino a scomparire. (da IBS)

Il decimo capitolo della saga di Temperance Brennan, ancora una volta, non ha tradito le mie aspettative. La storia procede scorrevole fino al finale che riserva una piccola sorpresa. L'ho letteralmente divorato, riservandomi ogni momento libero per leggerlo!

07/10/10

Il grillo del focolare

Fu il Ramino a incominciare. Non state a raccontarmi ciò che dice la signora Peerybingle, perchè io sono meglio informato di lei. La signora Peerybingle può benissimo affermare fino alla fine dei tempi di non essere in grado di dire quale fu di loro a incominciare, ma io dico che fu il Ramino, e credo che dovrei saperlo. Fu il Ramino a cominciare, cinque minuti buoni prima che il Grillo facesse sentire uno solo dei suoi trilli, stando al piccolo orologio olandese, dal colorito cenereo, collocato nell'angolo. (da "Il grillo del focolare" di Charles Dickes)

John Peerybingle vive felicemente con la moglie Piccina, chiamata affettuosamente così perché molto più giovane di lui, quando il vecchio Tackleton mette in dubbio la fedeltà della sua giovane sposa. Insinuazione che sembra trovare conferma in un'immagine fugace e inaspettata che John ha di Piccina in colloquio intimo con un bel giovane. La storia sembra volgere in tragedia, ma interviene il grillo del focolare, nume tutelare della casa, simbolo della felicità domestica. Un racconto sul perdono, sulla fiducia, sull'amore coniugale e filiale, dove anche gli inganni a fin di bene causano un oscillante e ansioso stato d'animo tanto nei protagonisti quanto nei lettori. Una favola domestica in cui un piccolo grillo parla, col suo canto garrulo, di virtù e di sacrificio divenendo così un prezioso genio domestico, come vuole una popolare usanza inglese che si ricollega, andando indietro nel tempo, al culto presso gli antichi greci della cicala, celebrata da Anacreonte, oppure alla venerazione che gli egizi mostravano verso lo scarabeo. Si tratta, cronologicamente parlando, del terzo racconto di Natale di Charles Dickens (1812-1870) che fece palpitare i lettori del XIX secolo e che contiene una toccante e sempre attuale riflessione sulla forza dell'amore. (da IBS)

Dal più grande narratore inglese del XIX secolo, una bella favola natalizia, scandita dai trilli del Grillo. Si legge veramente con piacere, anche per non scordarsi come si viveva non troppo tempo fa.

30/09/10

L'anno della morte di Ricardo Reis

Qui il mare finisce e la terra comincia. Piove sulla città pallida, le acque del fiume scorrono limacciose di fango, la piena raggiunge gli argini. Una nave scura risale il flusso tetro, è la Highland Brigade che va ad attraccare al molo di Alcantara. Il vapore è inglese, delle Regie Linee, lo usano per attraversare l'Atlantico, fra Londra e Buenos Aires, come una spola sulle vie del mare, di qua, di là, facendo scalo sempre negli stessi porti, La Plata, Montevideo, Santos, Rio de Janeiro, Pernambuco, Las Palmas, in quest'ordine o nell'inverso, e se non naufragherà nel viaggio, ancora toccherà Vigo e Boulogne-sur-Mer, infine entrerà nel Tago, e non ci si chieda quale dei due fiumi sia il maggiore, quale il villaggio. (da "L'anno della morte di Ricardo Reis" di José Saramago)

Nel 1936, mentre all'orizzonte si preannuncia la seconda guerra mondiale, scoppia la guerra di Spagna. In quello stesso fatidico 1936 muore Ricardo Reis, solo un anno dopo la scomparsa del suo inventore, Fernando Pessoa. Reis è infatti uno dei tanti eteronimi di Pessoa, che ne aveva immaginato l'ideale biografia (nato a Porto nel 1887, educato dai gesuiti, medico, espatriato per ragioni politiche in Brasile nel 1919) e gli aveva attribuito come poeta classicistiche odi oraziane, ma non gli aveva dato carne e sentimenti. Cosa che invece compie Saramago, che lo fa tornare dal volontario esilio in occasione della morte del suo creatore, gli fa aprire uno studio medico a Lisbona, gli fa vivere una vita sociale, gli fa avere due donne, la cameriera d'albergo Lidia e la giovane Marcenda, e un figlio, e prima di morire lo fa essere testimone di tragici eventi, filtro attraverso cui rileggere la storia della patria salazarista, allineata a fascisti, nazisti e falangisti in tutt'Europa. (da IBS)

E' il primo libro che leggo di Saramago e mi è piaciuto molto. Questo grande del '900 ha un modo veramente particolare di scrivere: le frasi sono lunghissime, separate da virgole invece che da punti e i dialoghi non sono segnalati. All'inizio è un po' ostico, ma appena capito il meccanismo, ci si rende conto del genio di questo scrittore che con le parole disegna tante piccole immagini la storia come se fossero rapide pennellate sulla tela di un pittore.

25/09/10

L'eleganza del riccio

«Marx cambia completamente la mia visione del mondo» mi ha dichiarato questa mattina il giovane Pallières che di solito non mi rivolge nemmeno la parola. Antoine Pallières, prospero erede di un'antica dinastia industriale, è il figlio di uno dei miei otto datori di lavoro. Ultimo ruttino dell'alta borghesia degli affari - la quale si riproduce unicamente per singulti decorosi e senza vizi -, era tuttavia raggiante per la sua scoperta e me la narrava di riflesso, senza sognarsi neppure che io potessi capirci qualcosa. Che cosa possono mai comprendere le masse lavoratrici dell'opera di Marx? La lettura è ardua, la lingua forbita, la prosa raffinata, la tesi complessa. A questo punto, per poco non mi tradisco stupidamente. «Dovrebbe leggere L'ideologia tedesca» gli dico a quel cretino in montgomery verde bottiglia. Per capire Marx, e per capire perché ha torto, bisogna leggere L'ideologia tedesca. (da "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery)

Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée. (da IBS)

Generalmente guardo con sospetto tutti i libri acclamati come miracoli editoriali e prima di leggerli lascio passare qualche anno, per vedere se continuano a essere citati, letti e commentati positivamente da altri lettori, successivi alla prima "ondata".
Ho fatto così anche con questo bellissimo "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery, che è uno dei libri letti ultimamente che più mi è piaciuto!
L'elternanza dei capitoli rispetta l'avvicendamento delle voci delle due insolite protagoniste. Vengono trattati argomenti diversissimi e ci si affeziona moltissimo a Renée e Paloma.
"L'eleganza del riccio" è il secondo libro pubblicato da questa scrittrice francese. Ho in attesa di lettura anche il primo, "Estasi culinarie", che è ambientato sempre nello stesso condominio, e da quel che ho letto ha altri protagonisti, che nel secondo romanzo sono solo sfiorati dal racconto.

10/09/10

La caccia al tesoro

Che Gregorio Palmisano e sò soro Caterina erano pirsone chiesastre fin dalla prima gioventù, era cosa cognita in tutto il paisi. Non si pirdivano 'na funzioni matutina o sirali, 'na santa missa, un vespiro, e certi volte annavano in chiesa macari senza un pirchì, sulo se ne avevano gana. Il liggero profumo di 'ncenso che stagnava nell'aria doppo la missa e l'aduri delle cira delle cannile era per i Palmisano meglio del sciauro del ragù per uno che non mangiava da deci jorni. (da "La caccia al tesoro" di Andrea Camilleri)

Un torpore inerte ha invaso il commissariato di Vigàta: un tedio strascicato. Ammortisce pure il trallerallera di Catarella, che adesso incespica tra rebus e cruciverba. Montalbano legge un romanzo di Simenon, e distratto va sfogliando una vecchia annata della "Domenica del Corriere": al telefono continua il dai e ridai querulo e molesto della suscettibile fidanzata, lontana sempre, lontanissima. Eppure un diversivo c'era stato. Due anziani bigotti, fratello e sorella, a furia di preterìe e giaculatorie, avevano rincappellato pazzia sopra pazzia. La loro demenza era arrivata al fanatismo delle armi. E la sceriffata santa aveva lasciato sul campo uno strumento di passioni tristi e appassite: una bambola gonfiabile, disfatta dall'uso; una di quelle pupazze maritabili che (diceva Gadda) tu le "basci, e ci piangi sopra, e speri icchè tu voi. E, fornito il bascio, te tu la disenfi e riforbisci e ripieghi e riponi, come una camiscia stirata". Un'altra bambola gemella, ugualmente disfatta, ma data per cadavere di giovane seviziata, era stata trovata poi in un cassonetto della spazzatura, in via Brancati. Sembrò una stravaganza. (da IBS)

Ho letto molti commenti negativi a questo romanzo di altri lettori, ma a me invece quest'ultimo libro con Montalbano è piaciuto molto.
E' diviso in tre parti: una piccola parte iniziale dal ritmo velocissimo, una parte centrale dal ritmo molto lento e una finale, ancora dal ritmo serratissimo. Leggendo le prime due parti, sembrano libri completamente differenti, tanto sono diversi! Poi nel gran finale tutto i pezzetti del puzzle trovano la loro collocazione.
In questo romanzo non penso proprio che lo scopo di Camilleri sia di sfidare il lettore ad indovinare l'assassino, che invece s'indovina subito per i pochi personaggi presenti, ma di entrare nella sua psiche e in quella di Montalbano quando capisce come si sono svolti i fatti.

08/09/10

Rieccomi

E' moltissimo che non scrivo su questo blog e me ne vergogno! In questi ultimi mesi mi sembra di essere sempre di corsa, ma probabilmente è solo un'impressione. Ho lavorato, ho fatto i miei soliti giorni di ferie, ho letto, guardato molti telefilm ecc ecc.

Poco prima di partire per le ferie, mi è arrivata l'ultima novità tecnologica con cui mi sto dilettando: un ereader. Ebbene sì, ho ceduto pure io a quest'innovazione, nonostante le centinaia di libri nella mia libreria che ancora aspettano di essere letti.

Ho preso un Nook di Barnes & Nobles, un super gioiellino a mio modesto parere, che se non fosse per la scocciatura di doverlo acquistare su ebay dall'America, ma fosse presente nei negozi, batterebbe di sicuro tutti gli altri per le sue potenzialità e comodità di lettura!
Quindi, per la felicità di quelli che devono convivere con me e la mia ingombrante libreria, ho smesso di acquistare libri cartacei. Si avete letto bene! Ripeto per evitare ogni fraintendimento: Erica, la maniaca di libri e della carta, non acquista più libri di carta! Ok, ve lo concedo, esclusi i libri ricordo comprati in viaggio :-P

Le ultime novità e non solo, quindi le leggo in formato elettronico sul mio nuovo e fedele Nook!
Se non avete mai visto la tecnologia e-ink in azione, fidatevi di me, la vista non si stanca per niente.
Se siete titubanti per la storia del profumo della carta, fidatevi ancora di me: il mio nook sa un odore buonissimo! E in caso di astinenza di odore di carta si può sempre fare un giro in libreria a sfogliare qualche libro gratis :-D
Se diffidate perchè vi piace il contatto con la carta, vi posso dire che il Nook ha un metodo di sfogliare le pagine che l'ha inventato un genio, perchè imita lo sfogliare di un libro! Non ci credete? Cercate le parole chiave "nook page swipe" su You Tube e vedrete ;-)

Per quanto riguarda la vacanze, sono stata in Francia. Ho visitato Valle della Loira, Bretagna, Normandia, e nel viaggio di ritorno Chartres, Versailles, Fontainbleau e Digione, una sacco di chilometri in pochi giorni!

01/04/10

The lost symbol

The secret is how to die.
Since the beginning of time, the secret had always been how to die.
The thirty-four-year-old initiate gazed down at the human skull cradled in his palms. The skull was hollow, like a bowl, filled with bloodred wine.
Drink it, he told to himself. You have nothing to fear. (da "The lost symbol" di Dan Brown)

Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d'urgenza dall'amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c'è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all'interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l'indice rivolti verso l'alto. L'anello istoriato con emblemi massonici all'anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l'amico. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale. Un nuovo capitolo de "Il Codice da Vinci", un thriller dalla trama mozzafiato, che si snoda a ritmo incalzante in una selva di simboli occulti, codici enigmatici e luoghi misteriosi. (da IBS)

Questo è il terzo libro della serie col professor Langdon. E' quello che mi è piaciuto meno dei tre. Interessante e avvincente fino al colpo di scena finale che ovviamnete non vi racconto. Poi nelle ultime quaranta pagine si dilunga con una spiegazione veramente pesante che ho fatto una fatica terribile a leggere. Bisognava chiuderlo prima!
I libri di Dan Brown son guide di viaggio un po' speciali: come "Angeli e demoni" spinge a visitare Roma, così "The lost symbol" fa venire voglia di visitare Washington e i posti citati nel libro.

25/03/10

L'isola sotto il mare

Mamma mia quanto tempo che non scrivo nulla! Purtroppo ho letto pochi libri in questo inizio d'anno.

Nei miei quarant'anni io, Zarité Sedella, ho avuto miglior fortuna di altre schiave. Vivrò a lungo e la mia vecchiaia sarà gioiosa, perché la mia stella - la mia z'étoile - brilla anche quando la notte è nuvolosa (da "L'isola sotto il mare" di Isabel Allende)

1770, Santo Domingo, ora Haiti. Tété ha nove anni quando il giovane francese Toulouse Valmorain la compra perché si occupi delle faccende di casa. Intorno, i campi di canna da zucchero, la calura sfibrante dell'isola, il lavoro degli schiavi. Tété impara presto com'è fatto quel mondo: la violenza dei padroni, l'ansia di libertà, i vincoli preziosi della solidarietà. Quando Valmorain si sposta nelle piantagioni della Louisiana, anche Tété deve seguirlo, ma ormai è cominciata la battaglia per la dignità, per il futuro, per l'affrancamento degli schiavi. È una battaglia lenta che si mescola al destarsi di amori e passioni, all'annodarsi di relazioni e alleanze, al muoversi febbrile dei personaggi più diversi - soldati e schiavi guerrieri, sacerdoti vudù e frati cattolici, matrone e cocottes, pirati e nobili decaduti, medici e oziosi bellimbusti. Contro il fondale animatissimo della storia, Zarité Sedella, soprannominata Tété, spicca bella e coraggiosa, battagliera e consapevole, un'eroina modernissima che arriva da lontano a rammentarci la fede nella libertà e la dignità delle passioni. (dal retrocopertina)

Questo ultimo libro pubblicato da Isabel Allende mi è piaciuto veramente molto. Avvincente e interessante nei risvolti storici della vicenda, ha veramente calamitato la mia attenzione. Non lasciatelo a impolverarsi sugli scaffali come ho fatto io, ma leggetelo subito!

09/01/10

Torta della nonna

La torta della nonna o torta ai pinoli, è una delle mie torte preferite. Ho trovato quest'ottima ricetta.

Ingredienti per l’impasto:
300g farina
100g burro
1 uovo
1 tuorlo
75g zucchero a velo non vanigliato
1 cucchiaino lievito per dolci

Ingredienti per la crema:
2 tuorli
35g farina
575ml latte
75g zucchero a velo non vanigliato
100g farina di mandorle (facoltativa)
2 cucchiai di pinoli


Per preparare l’impasto miscelare la farina col lievito, aggiungere, al centro, l’uova e il tuorlo, lo zucchero e il burro morbido. Mescolare l’insieme con la punta delle dita, formare una palla. Avvolgerla in pellicola e farla riposare in frigo per mezz’ora.

Nel frattempo preparare la crema: lavorare lo zucchero con i tuorli e la farina. Portare il latte a ebollizione e versarlo a filo, fino a ottenere un composto liscio e cremoso. Facoltativamente, aggiungere a questo punto la farina di mandorla: non si sente nella crema finale.
Rimettere la crema sul fuoco, a fiamma bassa, e cuocere finché la crema sia densa.

Stendere la pasta in due dischi. Appoggiare il primo disco su una teglia da forno rivestita con carta da forno, coprirlo di crema (lasciare liberi circa 3 cm al bordo), coprire col secondo disco e chiudere i bordi ripiegandoli verso l’alto. Spennellare la superficie della torta con del tuorlo sbattuto e distribuire i pinoli sulla superficie.

Infornare a 180° per una trentina di minuti.
Quando la torta è fredda, spolverare la superficie con dello zucchero a velo.

05/01/10

Auguri e bilancio 2009

Rieccomi con l'ormai consueto riepilogo dei libri letti durante il 2009. Approfitto dell'occasione per fare gli auguri di Buon Anno a tutti i miei (pochi ma buoni) amici lettori!
Nella foto sono io sulle piste del Passo del Tonale, resa irriconoscibile da un freddo micidiale (-15 di massima!).
  1. Ruiz Zafon - Il gioco dell'angelo
  2. Koontz - The husband
  3. Veltri-Travaglio - L'odore dei soldi
  4. AAVV - Turner
  5. Camilleri - Il medaglione
  6. Maraini - Bagheria
  7. Camilleri - Un sabato con gli amici
  8. Bradbury - Fahrenheit 451
  9. AAVV - Magritte
  10. Lindsay - Darkly dreaming Dexter
  11. Travaglio - Per chi suona la banana
  12. Allende - La somma dei giorni
  13. Di Pietro-Barbacetto - Il guastafeste
  14. Maraini - La lunga vita di Marianna Ucria
  15. Camilleri - Il sonaglio
  16. AAVV - Tè (edizione Bonechi)
  17. Pinske - Orchidee
  18. Cornwell - Scarpetta
  19. AAVV - Gericault
  20. Camilleri - La stagione della caccia
  21. Maraini - Dolce per sè
  22. Ruiz Zafon - Marina
  23. Raymond - The cathedral & the bazaar
  24. Camilleri - La danza del gabbiano
  25. Travaglio-Vauro-Borromeo - Italia Annozero
  26. Reichs - Resti umani
  27. Kahaney - Inside Steve's brain
  28. AAVV - I grandi musei del mondo: Kunsthistoriches Museum Vienna
  29. Reichs - Viaggio fatale
  30. Faletti - Io uccido
  31. Camilleri - La tripla vita di Michele Sparacino
  32. McCarthy - All the pretty horses
  33. Camilleri - La strage dimenticata
  34. AAVV - Kunsthistoriches Museum
  35. AAVV - Renoir
  36. Reichs - Il villaggio degli innocenti
  37. Camilleri - Il cielo rubato
  38. Reichs - Ceneri
  39. Camilleri - Gocce di Sicilia
  40. Reichs - Morte di lunedì
  41. Camilleri - La rizzagliata
  42. Reichs - Ossario
  43. AAVV - Il nido dell'aquila Obersalzberg
  44. McCarthy - The crossing
Nel 2009 ho letto meno che nel 2008 (44 contro 54 libri) a causa dell'abbonamento a un ottimo quotidiano, "Il Fatto Quotidiano" che contiene sempre articoli molto interessanti, ma che mi ha portato via parecchie ore di lettura di libri. Di conseguenza anche i saggi sono molto calati quest'anno. Anche la lettura della "Border Trilogy" di McCarthy mi ha bloccato molto, sopratutto il secondo romanzo "The crossing".
Nel 2009 sono stata in vacanza in Austria quindi ho letto alcuni libri a tema o acquistati durante quel viaggio.
Anche per il 2009, l'autore più letto è Camilleri, con 10 libri. Al secondo posto Kathy Reichs, di cui sto leggendo tutta la serie di Temperance Brennan con grande piacere.
Due autori nuovi per me di quest'anno sono Faletti e Lindsay di cui vorrei leggere anche gli altri romanzi delle rispettive serie.
Nel 2010 mi aspettano nella parte più vicina dello scaffale gli ultimi romanzi di Kathy Reichs, comprati diversamente dei precedenti in lingua originale, e anche gli ultimi libri di Stephen King, che sono rimasta un po' indietro con la lettura di questo autore.

04/01/10

La strage dimenticata

C'era, fra i libri di mio nonno, una tragedia in versi (e naturalmente in cinque atti) che io, ancora caruso, più che leggere, quasi quasi mi mangiai avidamente: si intitolava "La tragica storia di Issione" ed autore ne era - come dichiarava la copertina - il cavaliere Artidoro Scibetta, notaro, mi pare di ricordare, in Aragona. (da "La strage dimenticata" di Andrea Camilleri)

I moti del 1848 in Sicilia come pretesto per rivalse trasformistiche da parte del notabilato: in questo contesto si svolgono due efferate stragi sulle quali le autorità si affrettarono a stendere un velo di silenzio. La prima strage avvenne a Porto Empedocle, dove il maggiore Sarzana si liberò in un sol colpo di 114 detenuti, soffocandoli e bruciandoli vivi in una cella comune; la seconda ebbe luogo a Pantelleria, dove ad opera di mafiosi e proprietari furono giustiziati 15 contadini in base a pretestuose accuse. Sulla scorta dei ricordi tramandati dalla sua famiglia, e consultando residue documentazioni, Camilleri fa rivivere quei tetri episodi in un racconto amaramente umoristico. (da Bol)

Altro libro letto a inizio 2009 di cui mi ero scordata di parlare.
Libro molto pesante e poco scorrevole contrariamente a quelli solitamente molto interessanti di genere storico di Camilleri.

La stagione della caccia

In un libretto su una strage di stato a ridosso della rivoluzione siciliana del 1818, pubblicato qualche anno fa (monografia storica, ma scritta con la grazia e l'umorismo del narratore), Camilleri ripeteva un'idea a lui evidentemente molto cara. Che i siciliani sono "tragediatori", sono paghi cioè soltanto quando possono finalmente fondere insieme la vita e la scena, recitare, appunto sulla scena della vita, ciò che succede loro veramente tornando in illusione a comandare sulla sorte e mutandola in sogno. Di questo teatro della vita Camilleri mostra di amare soprattutto il lato di commedia; e commedia - racconto della commedia che un paese siciliano di fine Ottocento in scena vivendo una catena di morti e un amore cocciuto - è "La stagione della caccia". Ma non commedia dell'arte, farsa di macchiette; al contrario, genere alto, in cui ciascuna delle parti in gioco è un personaggio scolpito - con un brio che dà tenace divertimento - nell'atto in cui svolge il suo gioco delle parti. Camilleri spiega di aver tratto l'idea del romanzo (che avrebbe potuto essere piegato linearmente a intrigo giallo, e lo è invece a sorpresa, tortuosamente) da una battuta registrata nella famosa "Inchiesta sulle condizioni della Sicilia" del 1876. All'interrogante, che chiedeva se si fossero verificati fatti di sangue in un paesino, veniva risposto: "No. Fatta eccezione del farmacista che per amore ha ammazzato sette persone". Come a dire: non è successo nient'altro che un sogno. Il sogno che questo libro viene a raccontare. (da Bol)

Libricino di Camilleri letto a inizio 2009 di cui mi ero scordata di fare la recensione. Ambientato a inizio 900, ottima caratterizzazione dei personaggi, suspence che prepara la strada al colpo di scena finale.

Lo sdoganamento di Anobii

Vi vorrei segnalare che su "Il fatto quotidiano" di ieri è apparso un bell'articolo che parla del mio social network preferito, Anobii.

02/01/10

Darkly dreaming Dexter

Moon. Glorious moon. Full, fat, reddish moon, the night as light as day, the moonlight flooding down across the land and bringing joy, joy, joy. Bringing too the full-throated call of the tropical night, the soft and wild voice of the wind roaring through the hairs on your arm, the hollow wail of starlight, the teeth-grinding bellow of the moonlight off the water. (da "Darkly dreaming Dexter" di Jeff Lindsay)

Il collaboratore della polizia di Miami Dexter Morgan, esperto nell'esame delle macchie di sangue sulla scena del delitto, è un bell'uomo dotato di ironia e senso dell'umorismo. A prima vista potrebbe sembrare il fidanzato ideale per ogni brava ragazza. Eppure non lo è. Sotto questo aspetto esteriore cova, infatti, un istinto incontenibile a uccidere, per poi smembrare e dissanguare i cadaveri. Al contempo investigatore e serial killer, Dexter ha la peculiare caratteristica di indirizzare la sua furia omicida esclusivamente su persone che se "lo meritano". (da Ibs)

Si tratta del primo romanzo di Jeff Lindsay da cui è stata liberamente tratta la prima stagione della straordinaria serie televisiva Dexter. Sì sono di parte, è la mia serie preferita!
Ho letto il romanzo dopo aver visto la stagione, cosa che non si dovrebbe fare per gustarsi meglio il libro.
Il personaggio di Dexter è veramente fantastico, leggere per credere!
Se cercato il libro, hanno cambiato molto il titolo nell'edizione italiana che è diventato "La mano sinistra di Dio".

The husband

A man begins dying at the moment of his birth. Most people live in denial of Death's patient courtship until, late in life and deep in sickness, they become aware of him sitting bedside. (da "The husband" di Dean Koontz)

Mitch è inginocchiato ad aggiustare un irrigatore sotto il sole californiano quando arriva la telefonata che gli sconvolgerà per sempre la vita. Qualcuno ha rapito sua moglie, e ora le sta facendo del male. Urla da gelare il sangue. Il riscatto è di due milioni di dollari, da versare entro sessanta ore. Ma Mitch è solo un giardiniere, come può trovare una cifra simile? La voce al cellulare gli chiede di guardare dall'altra parte della strada, dove un solitario passante porta in giro il cane. Uno sparo infrange la quiete mattutina e lo sconosciuto stramazza a terra, morto. Da quel momento Mitch viene risucchiato in un incubo che abbatterà, una alla volta, tutte le sue certezze faticosamente costruite, tutto il suo mondo. Impossibile chiedere aiuto alla polizia, i sequestratori intercettano ogni sua parola, seguono ogni suo spostamento. Impossibile chiedere aiuto ai genitori, due psicologi che hanno sempre usato i cinque figli come cavie, rifiutando con disumana determinazione ogni coinvolgimento affettivo. Gli darà una mano Anson, il fratello maggiore che ha sempre avuto successo in tutto. Ma è davvero il più forte della nidiata, quello capace di proteggere i fratelli dalla scientifica crudeltà dei genitori, oppure è il frutto perfetto degli esperimenti paterni? E il dolce e remissivo Mitch, alla prospettiva di perdere l'adorata Holly che cosa riuscirà a estrarre dagli oscuri e inesplorati recessi del suo animo? Che cosa sarà capace di fare per amore? (da Ibs)

Altro avvincente e riuscito libro di Dean Koontz in cui non tutto è come sembra. Un piacevole romanzo per trascorrere ore di relax.
Letto a gennaio 2009, mi ero scordata di pubblicarne la recensione.

Focaccia con le cipolle


Ingredienti:
300g farina manitoba
200g farina di semola di grano duro
300g circa d'acqua tiepida
3 cucchiai d'olia extravergine d'oliva
10g zucchero
2 cucchiaini di sale
lievito per 500g da farina

Per la superficie:

1 cipolla grossa
un rametto di rosmarino
olio extravergine e acqua
sale

Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida e impastare con lo zucchero e un paio di cucchiai di farina. Lasciare riposare almeno mezz'ora.
Impastare la farina restante con il sale, i 3 cucchiai d'olio, la farina lievitata, l'acqua tiepida. Formare una palla, fare un taglio a croce, coprire con un panno umido e lasciar lievitare almeno 2 ore.
Rompere la lievitazione, tirare l'impasto e mettere in una teglia da forno grande ricoperta con carta forno.
Lasciare riposare un'ora nella teglia.
Nel frattempo affettare la cipolla, unire foglioline di rosmarino, condire con un po' d'olio e salare.
Preparare un'emulsione di olio e acqua in parti uguali e spalmare sulla superfice.
Distribuire le cipolle e infornare.

Forno:
200° ventilato (o 220° se non ventilato) per circa 25'.

The crossing

When they came south out of Grand County Boyd was not much more than a baby and the newly formed county they'd named Hidalgo was itself little older than the child. In the country they'd quit lay the bones of a sister and the bones of a maternal grandmother. The new country was rich and wild. You could ride clear of Mexico and not stride a crossfence. He carried Boyd before him in the bow of the saddle and named to him features of the landscape and birds and animals in both spanish and english. In the new house they slept in the room off the kitchen and he would lie awake at night and listen to his brother's breathing in the dark and he would whisper half aloud to him as he slept his plans for them and the life they would have. (da "The crossing" di Cormac McCarthy)

Alle soglie della seconda guerra mondiale, Billy, giovane figlio di un piccolo allevatore del New Mexico, riesce a catturare la lupa che minaccia il bestiame, ma non la lascia uccidere: cerca anzi di riportarla sulle montagne messicane, di restituirla al suo mondo, che è poi anche quello di una nonna molto amata. Comincia un lungo viaggio avventuroso che porterà Billy e il fratello Boyd a perdersi e a ritrovarsi in un paesaggio metafisico e spietato. (da Ibs)

"The crossing" è il secondo libro della trilogia della frontiera di McCarthy. Al contrario del primo, questo ho fatto enormemente fatica a leggerlo a causa della trama in cui non succede mai niente, quindi so di non poter dare un buon giudizio del racconto.
Per mezzo libro c'è il viaggio per portare la lupa in Messico, per l'altro mezzo c'è il secondo viaggio in Messico per recuperare i cavalli di famiglia rubati. Nell'ultima parte, il terzo viaggio per cercare di trovare il fratello. Del racconto fanno anche parte tre noiosissime digressioni degne di quelle dei "Promessi sposi" che appesantiscono la già pesante narrazione.
Insomma tutta un'altra cosa rispetto al bellissimo "La strada".
Prenderò una bella pausa prima di leggere il terzo e ultimo romanzo della trilogia, "Cities of the plain".