09/03/11

Le rose di Atacama

Un paio di anni fa visitai il campo di concentramento di Bergen Belsen, in Germania. In mezzo a un silenzio atroce feci il giro delle fosse comuni in cui giacciono migliaia di vittime dell'orrore nazista, chiedendomi dove fossero i resti di una certa bambina che ci ha lasciato la più commovente testimonianza di quelle barbarie e la certezza che la parola scritta è il più grande e invulnerabile dei rifugi, perché le sue pietre si sono unite dalla malta della memoria. Cercai ovunque, ma invano: non trovai alcun indizio che mi portasse ad Anna Frank. (da "Le rose di Atacama" di Luis Sepulveda)

Il viaggio, il vagabondaggio per il mondo, è qui che si collocano le storie raccolte in questo libro. Lo scrittore narra le vicende di personaggi anonimi e marginali incontrati per il mondo, uomini e donne che hanno in comune l'aver fatto della propria vita una forma di resistenza. Un amico cileno che ha diretto la rivista Analisis, prima barricata della lotta contro Pinochet. Un cantante che ha partecipato alla Primavera di Praga. Un cameraman olandese ucciso dall'esercito del Salvador. Uomini che non hanno mai sperato di uscire dai margini, ma che per una volta sono affiorati, con le loro storie, dal buio dell'oblio. Come le rose che, in un solo giorno dell'anno, ricoprono il deserto di Atacama. (da Ibs)

Anche questo libro, è una raccolta di racconti. Lo scopo dichiarato del libro è fare tanti piccoli ritratti di persone conosciute da Sepulveda che sarebbero destinate all'oblio della storia. Molti di questi racconti parlano di lotte per la libertà e la natura, oppure di persone sottoposte a torture come i commoventi "Il signor Nessuno", "La voce del silenzio" e "La bruna e la bionda". Veramente un altro bel libro di questo autore.

07/03/11

Jacaré

Il cameriere si avvicinò alla fila di executive seduti dietro il lungo tavolo e con movimenti rapidi e precisi, indotti dalle abitudini del padrone astemio, sostituì la coppa di champagne con un'altra piena di acqua minerale. (da "Jacaré" di Luis Sepulveda)

Dany Contreras, esule cileno ed ex poliziotto, lascia il suo ufficio svizzero per andare a Milano ad indagare sulla morte di Vittorio Bruni, magnate delle omonime pelletterie. Si muoverà tra avidi soci d'affari e stregoni amazzonici, tra attraenti ereditiere e misteriosi cacciatori indios, riuscendo infine a svelare le ragioni che hanno portato a quella morte e i loschi traffici che si celano dietro lussuose valigette in pelle.
George Washington Caucaman, cileno di sangue Mapuche e ispettore di polizia, viene trasferito per punizione a Santiago, e qui comincia a investigare su alcune telefonate che nascondono una sinistra vicenda, legata alla realtà politica del suo paese. (da IBS)

Questo libro contiene due racconti lunghi di Sepulveda, Jacaré e Hot Line, che mi sono piaciuti entrambi. Il primo è ambientato a Milano, mentre il secondo principalmente a Santiago. Sepulveda è uno scrittore da racconti e riesce a far appassionare ai personaggi già con poche pagine. Non entra in troppi dettagli e la lettura è sempre scorrevole.

04/03/11

2009-2010 Dacci oggi il nostro Fatto Quotidiano

Senza chiedere permesso. Secondo una vecchia battuta i giornali, il giorno dopo, servono solo per incartare il pesce. Può darsi, ma io le copie del Fatto le conservo tutte perchè mi ricordano qualcosa. La prima è scolpita nella nostra memoria come la notte di passione in cui fu concepita. Martedì 22 settembre verso le nove di sera. (dalla premessa di "2009-2010 Dacci oggi il nostro Fatto Quotidiano")

Gli articoli de "Il Fatto Quotidiano" a cui i giornalisti sono più affezionati.
Il libro è suddiviso nelle sezioni Inchieste, La politica, La cronaca, L'economia, Il mondo, Secondo tempo, Le idee, E d'un tratto.

Dalla sua nascita un anno e mezzo fa, leggo giornalmente questo quotidiano, quindi molti degli articoli qui presentati li avevo già letti. Nonostante ciò è stata una piacevole lettura perchè ci si rende conto che certi argomenti sono sempre attuali, anche dopo un anno.