31/01/11

206 bones

Cold.
Numb.
Confused.
I opened my eyes.
To dark. Black as arctic winter.
Am I dead?
Obeying some limbic command, I inhaled deeply.
Smell registered in my brain.
Mold. Musty earth. Something organic, hinting at the passage of time.
Was this hell? A tomb?
I listened.
Silence. Impenetrable. (da "206 bones" di Kathy Reichs)

Tempe Brennan sente il cuore pulsare al ritmo della paura. È prigioniera e non sa perché: qualcuno l'ha rinchiusa in un sotterraneo, insieme a mucchi di resti umani. Proprio lei, che di mestiere legge nelle ossa dei morti la storia delle persone. Confusa e incredula, con le mani e i piedi legati, Tempe non riesce a immaginare cosa possa esserle accaduto. Finché, lentamente, comincia a ricordare... Una telefonata anonima che l'accusa di aver insabbiato la verità sull'omicidio di un'ereditiera - un'inchiesta chiusa da tempo, che qualcuno ha voluto portare alla ribalta. Poi un nuovo caso, tre cadaveri ritrovati nei boschi attorno a Montreal, tutte donne anziane, tutte massacrate con inaudita ferocia, e i grossolani errori che la dottoressa Brennan avrebbe commesso nell'analisi dei loro corpi. Errori inspiegabili per una professionista come lei, cui ogni volta ha rimediato una nuova, ambiziosa collega, l'anatomopatologa Marie-Andréa Briel. Così, sola nella sua prigione, Tempe ricompone il puzzle: questa volta è lei il bersaglio, e solo lei può trovare il modo di liberarsi e capire chi l'ha voluta fuori dai giochi e perché. (da IBS)

Molto bella quest'ultima avventura della dottoressa Brennan! La storia è avvincente sin dall'inizio perchè non si capisce cosa sia successo a Tempe che si trova al buio legata in un sotterraneo. Poi il racconto prosegue fra storia narrata in modo lineare e flash forward fino all'epilogo finale. Spero che anche il prossimo "Le ossa del ragno" sia così avvincente!

28/01/11

Bilancio letture 2010

Rieccomi con il riepilogo dei libri letti durante il 2010.
  1. Reichs - Carne e ossa
  2. Camilleri-Lodato - La linea della palma
  3. AAVV - La fortezza delle emozioni Hohenwerfen
  4. Brown - The lost symbol
  5. Allende - L'isola sotto il mare
  6. Camilleri-Lodato - Un inverno italiano
  7. Bradbury - La morte è un affare solitario
  8. Mosely - L'impero Inca
  9. AAVV - Galleria Borghese
  10. AAVV - Antico Perù
  11. AAVV - Musei Capitolini
  12. Camilleri - Il nipote del Negus
  13. Reichs - Devil bones
  14. De Cataldo - Romanzo criminale
  15. Burnstein-De Keijzer - Secrets of angels and demons
  16. Boyle - Piccola guida di San Clemente Roma
  17. Barbery - L'eleganza del riccio
  18. Christie - The secret adversary
  19. Camilleri-Lucarelli - Acqua in bocca
  20. Notter - Il castello di Fontainebleau
  21. George - Scuola omicidi
  22. Saule - Visita di Versailles
  23. Camilleri - La caccia al tesoro
  24. Lucarelli-Picozzi - Il genio criminale
  25. Saramago - L'anno della morte di Ricardo Reis
  26. Dickens - Il grillo del focolare
  27. Reichs - Bones to ashes
  28. Giordano - La solitudine dei numeri primi
  29. Augias - I segreti del Vaticano
  30. Kinsella - Mini shopaholic
  31. AAVV - Padova dentro e fuori
  32. Marquez - Il generale nel suo labirinto
  33. Camilleri - Il sorriso di Angelica
  34. Bassani - Il giardino dei Finzi-Contini
Continua il trend negativo: nel 2010 ho letto meno che nel 2009 (34 contro 44 libri) sempre a causa della lettura giornaliera del Fatto Quotidiano.
Nel 2010 sono stata in vacanza in Francia quindi ho letto alcuni libri a tema o acquistati durante quel viaggio.
Anche per il 2010, l'autore più letto è Camilleri, con 6 libri. Al secondo posto sempre Kathy Reichs, come nel 2009, con 3 libri.
I tre autori nuovi sperimentati quest'anno sono Muriel Barbey di cui ho apprezzato tanto "L'eleganza del riccio", il maestro Saramago, scoperto con "L'anno della morte di Ricardo Reis" e Paolo Giordano con l'insolito "La solitudine dei numeri primi".
Come quota saggi sono molto contenta, con 14 libri su 34 totali (nel 2009 erano 15 su 44), mentre in inglese quest'anno ne ho letti solo 6 (nel 2009 erano 7), quindi devo recuperare nell'anno nuovo!
Nel 2011 mi aspettano prossimamente alcuni libri di Sepulveda, Eco, Ruiz-Zafon, Larsson e ovviamente King, che non leggo da perecchio tempo.

12/01/11

Il giardino dei Finzi-Contini

Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini - di Micol e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga - e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di Ercole I d'Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse l'ultima guerra. Ma l'impulso, la spinta per farlo, li ebbi soltanto un anno fa, una domenica di aprile del 1957. (da "Il giardino dei Finzi-Contini" di Giorgio Bassani)

"Il giardino dei Finzi-Contini" si apre con un prologo in cui Bassani descrive come una sua visita, nel 1957, alla necropoli etrusca di Cerveteri abbia suscitato in lui una breve riflessione sul rapporto dialettico tra la vita e la morte, fra il tempo passato e il presente. L'occasione lo spinge indietro con la memoria, "a Ferrara, e al cimitero ebraico in fondo a via Montebello", e in particolare alla "tomba monumentale dei Finzi-Contini", dove riposa un unico membro della famiglia da lui conosciuta negli anni precedenti la Seconda guerra mondiale. Il libro è, quindi, un omaggio memoriale postumo a questo gruppo di israeliti, destinati a morire nei lager nazisti, per restituirli alla vita attraverso la forza dell'arte. La vicenda è ambientata ai tempi cupi del fascismo e delle leggi razziali che colpirono tante case ebraiche e che esclusero i giovani dalle scuole pubbliche e da tutte le associazioni culturali e ricreative. Per questo motivo Ermanno e Olga Finzi-Contini rompono la loro cortina di riservatezza e aprono i cancelli del proprio giardino a un gruppo di coetanei dei figli Alberto e Micòl. Fra questi giovani c'è anche l'io narrante, già da tempo affascinato da quel luogo, ma soprattutto dal modo di agire enigmatico e imprevedibile di Micòl. La delicata storia di un amore tacito e discreto, chiuso nell'ambito di un giardino, di un campo da tennis e di una casa, si apre allora alla prospettiva di una storia più ampia, che coinvolge l'intimo inafferrabile di ogni creatura umana. (da BOL)

Le vacanze di Natale le ho trascorse con questo classico del '900 della letteratura italiana, che non avevo ancora letto. E' ambientato a Ferrara, una città che conosco abbastanza bene, negli anni che precedono la seconda guerra mondiale. E' molto piacevole leggere in un libro di posti che si conoscono, rende la storia più reale quindi lo consiglio sicuramente a chi è stato a Ferrara!