16/07/08

La scomparsa dei fatti

"I fatti separati dalle opinioni". Era il motto del mitico Panorama di Lamberto Sechi, inventore di grandi giornali e grandi giornalisti. Poi, col tempo, quel motto è caduto in prescrizione, soppiantato da un altro decisamente più pratico: "Niente fatti, solo opinioni". I primi non devono disturbare le seconde. Senza fatti, si può sostenere tutto e il contrario di tutto. Con i fatti, no. (da "La scomparsa dei fatti" di Marco Travaglio)

In questo scorrevolissimo libro, il famoso giornalista Marco Travaglio ci presenta dall'analisi di fatti di cronaca concreti, tutte le tecniche che giornalisti e giornali utilizzano per nasconderci i fatti, cioè come sono andate realmente le cose su determinati argomenti.
Purtroppo gli italiani hanno la memoria corta. Fatti gravissimi del passato vengono dimenticati nel giro di pochi mesi. Giornalisti di tutti gli schieramenti, nascondono notizie o ne danno consapevolmente di false, tutto per portare l'opinione pubblica dalla propria parte. Tanto se vengono scoperti e sbugiardati, le pene sono minime, una multa che l'editore paga volentieri e un piccolo buffetto sulla spalla dall'ordine dei giornalisti.

Vi propongo uno dei brani che mi ha colpito di più.
Da anni, ormai, chiamiamo "esule" il latitante Craxi. Chiamiamo "assolti" (cioè innocenti) i prescritti (cioè i colpevoli che la fanno franca). Chiamiamo "presunte tangenti" anche quelle consacrate da sentenze definitive di condanna. E "processi politici" i processi ai politici accusati di delitti comuni come la corruzione e la concussione. E "giustizialisti" (come i seguaci di Juan Domingo Peròn) coloro che chiedono semplicemente giustizia, certezza della pena e una legge uguale per tutti, cioè i veri garantisti (cose che capitano in un paese che confonde Cesare Beccaria con Cesare Previti). Chi difende l'indipendenza della magistratura dal potere politico, invece è chiamato "giacobino", anche se i giacobini teorizzavano la sudditanza della magistratura al potere politico, mentre chi chiedeva magistrati indipendenti erano semmai i girondini. [...]
Ma come possiamo raccontare i fatti, se non siamo più d'accordo sulle parole? (dal paragrafo "Urge vocabolario", capitolo "Le notizie col preservativo")

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