07/03/11

Jacaré

Il cameriere si avvicinò alla fila di executive seduti dietro il lungo tavolo e con movimenti rapidi e precisi, indotti dalle abitudini del padrone astemio, sostituì la coppa di champagne con un'altra piena di acqua minerale. (da "Jacaré" di Luis Sepulveda)

Dany Contreras, esule cileno ed ex poliziotto, lascia il suo ufficio svizzero per andare a Milano ad indagare sulla morte di Vittorio Bruni, magnate delle omonime pelletterie. Si muoverà tra avidi soci d'affari e stregoni amazzonici, tra attraenti ereditiere e misteriosi cacciatori indios, riuscendo infine a svelare le ragioni che hanno portato a quella morte e i loschi traffici che si celano dietro lussuose valigette in pelle.
George Washington Caucaman, cileno di sangue Mapuche e ispettore di polizia, viene trasferito per punizione a Santiago, e qui comincia a investigare su alcune telefonate che nascondono una sinistra vicenda, legata alla realtà politica del suo paese. (da IBS)

Questo libro contiene due racconti lunghi di Sepulveda, Jacaré e Hot Line, che mi sono piaciuti entrambi. Il primo è ambientato a Milano, mentre il secondo principalmente a Santiago. Sepulveda è uno scrittore da racconti e riesce a far appassionare ai personaggi già con poche pagine. Non entra in troppi dettagli e la lettura è sempre scorrevole.

04/03/11

2009-2010 Dacci oggi il nostro Fatto Quotidiano

Senza chiedere permesso. Secondo una vecchia battuta i giornali, il giorno dopo, servono solo per incartare il pesce. Può darsi, ma io le copie del Fatto le conservo tutte perchè mi ricordano qualcosa. La prima è scolpita nella nostra memoria come la notte di passione in cui fu concepita. Martedì 22 settembre verso le nove di sera. (dalla premessa di "2009-2010 Dacci oggi il nostro Fatto Quotidiano")

Gli articoli de "Il Fatto Quotidiano" a cui i giornalisti sono più affezionati.
Il libro è suddiviso nelle sezioni Inchieste, La politica, La cronaca, L'economia, Il mondo, Secondo tempo, Le idee, E d'un tratto.

Dalla sua nascita un anno e mezzo fa, leggo giornalmente questo quotidiano, quindi molti degli articoli qui presentati li avevo già letti. Nonostante ciò è stata una piacevole lettura perchè ci si rende conto che certi argomenti sono sempre attuali, anche dopo un anno.

10/02/11

Incontro d'amore in una paese in guerra

Ero contento. Quella sera avevo un appuntamento. Qualcuno da toccare, da guardare, con cui parlare. Con cui dimenticare la morte, pane quotidiano.
La donna mi piaceva. Mi era piaciuta fin dalla prima volta che l’avevo vista in un caffè di Panama City. In quell’occasione accompagnava l’uomo corpulento che ci aveva dato le istruzioni necessarie e le parole d’ordine per passare in Costa Rica, e da lì proseguire fino al confine settentrionale dove ci saremmo uniti al grosso della brigata.
La donna non aveva preso parte alla conversazione. Anche al momento dei saluti era rimasta in silenzio. Una forte stretta di mano, nient’altro. (da "Incontro d'amore in un paese in guerra" di Luis Sepulveda)

L'avventura e la politica, l'amore e la guerra, il viaggio e l'utopia. Tutto Sepulveda con le sue passioni e i suoi temi più cari, rappresentati in questo libro che raccoglie 24 racconti dello scrittore cileno. L'appuntamento d'amore tra un sandinista che combatte in Nicaragua contro la dittatura e la moglie di un prigioniero in mano ai rivoltosi; la notte di terrore di un ricercato politico in attesa dell'arrivo di uno "squadrone della morte"; l'impresa di dodici confinati sperduti nel mezzo del deserto cileno; l'incontro mancato tra un esule e la donna amata... E ancora: dittatori senza scrupoli, fieri malavitosi dei porti, vecchi anarchici con un'antica ferita d'amore, coppie senza più speranza, prostitute commoventi e grottesche. (da IBS)

Questo libro è una raccolta di racconti del 1997. E come in tutte le raccolte, ci sono alcuni che rimangono particolarmente nel cuore e altri meno. Fra i primi che vi segnalo "Vieni, voglio parlarti di Pilar Solorzano" che fa riflettere sulle coincidenze della vita, "Storia d'amore senza parole" un'insolita storia d'amore, "Un'auto si è fermata nel cuore della notte" che mette un'ansia tremenda, "Un uomo che vendeva dolciumi al parco" col finale che cambia tutto il racconto, "Il campione" forse quello che mi è piaciuto più di tutti, "Una casa a Santiago" col soprannaturale che fa capolino.
Nelle raccolte di racconti si fa fatica ad appassionarsi ai personaggi perche' c'è appena appena il tempo di conoscerli che il racconto è già finito. Quindi se certi racconti e personaggi rimangono impressi, tutto ciò è dovuto alla bravura dello scrittore.

07/02/11

Il mondo alla fine del mondo

Chiamatemi Ismaele… chiamatemi Ismaele…
Mormorai varie volte la frase, mentre aspettavo all’aeroporto di Amburgo, e sentii che una strana forza dava sempre maggior peso ai pochi fogli del biglietto, un peso che aumentava con l’avvicinarsi dell’ora della partenza. Avevo superato il primo controllo e passeggiavo nella sala d’imbarco aggrappato al bagaglio a mano. Dentro c’erano poche cose: una macchina fotografica, un taccuino e un libro di Bruce Chatwin, In Patagonia. Ho sempre detestato chi fa righe o scrive annotazioni sui libri, ma quello era pieno di sottolineature e di segni esclamativi aumentati nel corso delle tre letture. (da "Il mondo alla fine del mondo" di Luis Sepulveda)

Il 16 giugno del 1988 in un'agenzia giornalistica di Amburgo, legata a Greenpeace, arriva un inquietante fax dal Cile. Secondo il messaggio, la nave giapponese, Nishin Maru, ha perso diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti, e ha subito gravi danni. Il giornalista che riceve il fax, esule dal Cile, suo paese d'origine, per motivi politici, decide di tornare a casa e dedicarsi al caso della Nishin Maru. Durante le indagini giunge alla conclusione che la baleniera, ufficialmente demolita a Timor, stava in realtà praticando illegalmente la caccia ai cetacei nei mari australi. (da Ibs)

Questo piccolo libretto del 1989 è il secondo romanzo pubblicato da Sepulveda. Ho letto altri libri di questo insolito scrittore, ma tutti molti anni fa. Quest'anno ho messo in programma di leggere tutti gli altri che possiedo, cronologicamente, e non potevo iniziare meglio. Ci si appassiona subito alla storia, fino al finale che ovviamente non posso rivelarvi.

31/01/11

206 bones

Cold.
Numb.
Confused.
I opened my eyes.
To dark. Black as arctic winter.
Am I dead?
Obeying some limbic command, I inhaled deeply.
Smell registered in my brain.
Mold. Musty earth. Something organic, hinting at the passage of time.
Was this hell? A tomb?
I listened.
Silence. Impenetrable. (da "206 bones" di Kathy Reichs)

Tempe Brennan sente il cuore pulsare al ritmo della paura. È prigioniera e non sa perché: qualcuno l'ha rinchiusa in un sotterraneo, insieme a mucchi di resti umani. Proprio lei, che di mestiere legge nelle ossa dei morti la storia delle persone. Confusa e incredula, con le mani e i piedi legati, Tempe non riesce a immaginare cosa possa esserle accaduto. Finché, lentamente, comincia a ricordare... Una telefonata anonima che l'accusa di aver insabbiato la verità sull'omicidio di un'ereditiera - un'inchiesta chiusa da tempo, che qualcuno ha voluto portare alla ribalta. Poi un nuovo caso, tre cadaveri ritrovati nei boschi attorno a Montreal, tutte donne anziane, tutte massacrate con inaudita ferocia, e i grossolani errori che la dottoressa Brennan avrebbe commesso nell'analisi dei loro corpi. Errori inspiegabili per una professionista come lei, cui ogni volta ha rimediato una nuova, ambiziosa collega, l'anatomopatologa Marie-Andréa Briel. Così, sola nella sua prigione, Tempe ricompone il puzzle: questa volta è lei il bersaglio, e solo lei può trovare il modo di liberarsi e capire chi l'ha voluta fuori dai giochi e perché. (da IBS)

Molto bella quest'ultima avventura della dottoressa Brennan! La storia è avvincente sin dall'inizio perchè non si capisce cosa sia successo a Tempe che si trova al buio legata in un sotterraneo. Poi il racconto prosegue fra storia narrata in modo lineare e flash forward fino all'epilogo finale. Spero che anche il prossimo "Le ossa del ragno" sia così avvincente!

28/01/11

Bilancio letture 2010

Rieccomi con il riepilogo dei libri letti durante il 2010.
  1. Reichs - Carne e ossa
  2. Camilleri-Lodato - La linea della palma
  3. AAVV - La fortezza delle emozioni Hohenwerfen
  4. Brown - The lost symbol
  5. Allende - L'isola sotto il mare
  6. Camilleri-Lodato - Un inverno italiano
  7. Bradbury - La morte è un affare solitario
  8. Mosely - L'impero Inca
  9. AAVV - Galleria Borghese
  10. AAVV - Antico Perù
  11. AAVV - Musei Capitolini
  12. Camilleri - Il nipote del Negus
  13. Reichs - Devil bones
  14. De Cataldo - Romanzo criminale
  15. Burnstein-De Keijzer - Secrets of angels and demons
  16. Boyle - Piccola guida di San Clemente Roma
  17. Barbery - L'eleganza del riccio
  18. Christie - The secret adversary
  19. Camilleri-Lucarelli - Acqua in bocca
  20. Notter - Il castello di Fontainebleau
  21. George - Scuola omicidi
  22. Saule - Visita di Versailles
  23. Camilleri - La caccia al tesoro
  24. Lucarelli-Picozzi - Il genio criminale
  25. Saramago - L'anno della morte di Ricardo Reis
  26. Dickens - Il grillo del focolare
  27. Reichs - Bones to ashes
  28. Giordano - La solitudine dei numeri primi
  29. Augias - I segreti del Vaticano
  30. Kinsella - Mini shopaholic
  31. AAVV - Padova dentro e fuori
  32. Marquez - Il generale nel suo labirinto
  33. Camilleri - Il sorriso di Angelica
  34. Bassani - Il giardino dei Finzi-Contini
Continua il trend negativo: nel 2010 ho letto meno che nel 2009 (34 contro 44 libri) sempre a causa della lettura giornaliera del Fatto Quotidiano.
Nel 2010 sono stata in vacanza in Francia quindi ho letto alcuni libri a tema o acquistati durante quel viaggio.
Anche per il 2010, l'autore più letto è Camilleri, con 6 libri. Al secondo posto sempre Kathy Reichs, come nel 2009, con 3 libri.
I tre autori nuovi sperimentati quest'anno sono Muriel Barbey di cui ho apprezzato tanto "L'eleganza del riccio", il maestro Saramago, scoperto con "L'anno della morte di Ricardo Reis" e Paolo Giordano con l'insolito "La solitudine dei numeri primi".
Come quota saggi sono molto contenta, con 14 libri su 34 totali (nel 2009 erano 15 su 44), mentre in inglese quest'anno ne ho letti solo 6 (nel 2009 erano 7), quindi devo recuperare nell'anno nuovo!
Nel 2011 mi aspettano prossimamente alcuni libri di Sepulveda, Eco, Ruiz-Zafon, Larsson e ovviamente King, che non leggo da perecchio tempo.

12/01/11

Il giardino dei Finzi-Contini

Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini - di Micol e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga - e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di Ercole I d'Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse l'ultima guerra. Ma l'impulso, la spinta per farlo, li ebbi soltanto un anno fa, una domenica di aprile del 1957. (da "Il giardino dei Finzi-Contini" di Giorgio Bassani)

"Il giardino dei Finzi-Contini" si apre con un prologo in cui Bassani descrive come una sua visita, nel 1957, alla necropoli etrusca di Cerveteri abbia suscitato in lui una breve riflessione sul rapporto dialettico tra la vita e la morte, fra il tempo passato e il presente. L'occasione lo spinge indietro con la memoria, "a Ferrara, e al cimitero ebraico in fondo a via Montebello", e in particolare alla "tomba monumentale dei Finzi-Contini", dove riposa un unico membro della famiglia da lui conosciuta negli anni precedenti la Seconda guerra mondiale. Il libro è, quindi, un omaggio memoriale postumo a questo gruppo di israeliti, destinati a morire nei lager nazisti, per restituirli alla vita attraverso la forza dell'arte. La vicenda è ambientata ai tempi cupi del fascismo e delle leggi razziali che colpirono tante case ebraiche e che esclusero i giovani dalle scuole pubbliche e da tutte le associazioni culturali e ricreative. Per questo motivo Ermanno e Olga Finzi-Contini rompono la loro cortina di riservatezza e aprono i cancelli del proprio giardino a un gruppo di coetanei dei figli Alberto e Micòl. Fra questi giovani c'è anche l'io narrante, già da tempo affascinato da quel luogo, ma soprattutto dal modo di agire enigmatico e imprevedibile di Micòl. La delicata storia di un amore tacito e discreto, chiuso nell'ambito di un giardino, di un campo da tennis e di una casa, si apre allora alla prospettiva di una storia più ampia, che coinvolge l'intimo inafferrabile di ogni creatura umana. (da BOL)

Le vacanze di Natale le ho trascorse con questo classico del '900 della letteratura italiana, che non avevo ancora letto. E' ambientato a Ferrara, una città che conosco abbastanza bene, negli anni che precedono la seconda guerra mondiale. E' molto piacevole leggere in un libro di posti che si conoscono, rende la storia più reale quindi lo consiglio sicuramente a chi è stato a Ferrara!